Città invisibili

Da Galileo Galilei a Ignazio di Loyola, da Agostino a Erasmo da Rotterdam. “Le Città Invisibili”, nuova iniziativa della Fondazione Adriano Bernareggi, propone un dialogo tra il passato e il presente, tra testi più o meno noti della nostra cultura e interpreti contemporanei. Una modalità inedita per riscoprire e approfondire la nostra tradizione culturale. Per dare vita a questo ciclo di letture-spettacoli è stato chiesto ad artisti e studiosi di presentare, in forma di lettura e di riflessione, alcuni testi importanti per la storia della cultura occidentale. Ciascuno ha scelto un libro con il quale, in modo diverso, si era già confrontato nella propria ricerca artistica e professionale.

LETTURE E SPETTACOLI

Ogni serata vedrà presenti due protagonisti che si confronteranno attraverso modalità di presentazione diverse: la riscrittura drammaturgica per i testi di Agostino di Ippona, due riflessioni parallele per Ignazio da Loyola, il dialogo fra testo e musica per Erasmo da Rotterdam, sguardi disciplinari diversi per Galileo Galilei. «Il nostro tempo – osserva don Giuliano Zanchi, segretario generale della Fondazione Bernareggi – vive nella grande tentazione di lasciare nell’ombra il proprio passato. Questa lamentela può anche avere qualcosa di retorico. Essere l’alibi per non accettare le transizioni culturali che l’uomo deve pur onorare per continuare a essere se stesso. Tuttavia anche questo slancio verso il futuro non può essere compiuto nell’indifferenza per le basi culturali che la tradizione ha solidamente consegnato. La cultura europea in particolare rappresenta un intricato sistema di radici senza del quale qualsiasi futuro resterebbe immensamente povero. Per chi è credente poi esiste la consapevolezza di una cultura cristiana che nella storia ha depositato documenti di una rilevanza imprescindibile. La cultura cristiana ha offerto un contributo decisivo alla costruzione della civiltà con cui siamo tutti alle prese. Da questa miniera vorremmo continuare a estrarre tesori vivi, scommettendo sulla perfetta attualità di documenti antichi, facendone risuonare nuovamente la voce. In questa miniera del resto esistono tesori noti, conosciuti, tradizionalmente codificati come parole della cultura cristiana, ma anche testimonianze meno convenzionali, laterali, qualche volta ritenute eterodosse, che ameremmo invece reintegrare in una storia cristiana della cultura più comprensiva e più ricca».

TESTI DELLA TRADIZIONE

«Verranno dunque affidati alla lettura di importanti attori italiani testi della tradizione culturale cristiana. Da Agostino, coscienza profonda e originaria dell’occidente europeo a Ignazio di Loyola, geniale anticipatore di quella osservazione interiore che la moderna psicologia ha trasformato in uno sguardo scientifico. Da Erasmo da Rotterdam, inascoltato umanista credente ai tempi della crisi luterana, a Galileo Galilei, uomo di fede alle prese con apparati ecclesiastici culturalmente ciechi, ma non per questo meno cristiano e meno credente. Si scommette su una lettura capace di riaccendere interesse attorno a testi che possono ancora riguardare tutti. Tutti coloro che in cammino verso il futuro ritengono necessario equipaggiarsi con il necessario alimento del passato». In scena grandi protagonisti del teatro, da Lucilla Giagnoni a Marco Baliani, da Gabriele Vacis e Laura Curino. Si comincia il 21 novembre all’auditorium di Piazza della Libertà con «Agostino», dialogo teatrale di Roberta e Guido De Monticelli. La direzione artistica è di Maria Grazia Panigada. La presentazione dell’iniziativa è mercoledì 13 novembre, alle 11,30, alla Fondazione Adriano Bernareggi, in via Pignolo 76, Bergamo. Qualche anticipazione e il programma completo dell’iniziativa sono nel video.