Il parroco disperato

Il parroco di Belsito ultimamente è sull’orlo della disperazione perché ha scoperto che le sue prediche contro il consumismo, che egli credeva il non plus ultra dell’evangelicità, erano invece sbagliate, anzi sbagliatissime, e che, forse forse, hanno perfino favorito lo sprofondare della nostra società nella crisi economica attuale. Tutti, anche senza essere economisti, conoscono il circolo virtuoso tra produzione e consumi e sanno che la ripresa dei consumi provocherà la ripresa della produttività e l’uscita dalla grama situazione in cui il paese è caduto.

«Che faccio ora? -mi chiede con la desolazione negli occhi- Mi metto a dire che spendere non è peccato?».

«Sta’ tranquillo! -gli dico- Se ora ti metti a dire che devono spendere per aiutare a uscire dalla crisi, si sentiranno presi per i fondelli e ti chiederanno: E dove andiamo a prendere i soldi? Se poi, per giustificarti, aggiungerai che spendere non è peccato, ti sbeffeggeranno dicendo che il peccato è non poter spendere. E avranno ragione.

Tranquillo però! Non sono state e con saranno certo le tue prediche contro il consumismo a frenare la produzione e a rompere il meccanismo della crescita continua. Come non sarà incoraggiando dal pulpito a spendere che favorirai l’uscita dalla crisi economica. Cosa credi? La tua predicazione in tema di morale, per quanto convinta, non è purtroppo così determinante sui comportamenti sociali. Tu hai il dovere di parlare, ma sai bene che la tua è una voce che grida nel deserto. Per cui, ogni anno a Natale, le tue prediche contro il consumismo hanno sempre avuto e avranno lo stesso effetto che avrebbe un’improbabile proibizione del Papa all’uso del preservativo rivolto agli africani in maggioranza musulmani: praticamente effetto zero.

Le tue prediche contro il consumismo non erano poi così sbagliate. Oltre che verso una sana sobrietà che fa bene allo spirito oltre che al fisico, andavano verso una condivisione degli acquisti abbondanti con i più poveri che da sempre mancano anche del necessario.

Al presente, a Natale per esempio, dopo aver fatto sentire la tua sincera vicinanza a chi non ha possibilità di spendere, se proprio vuoi e non hai paura del ridicolo, tieni pure conto del consiglio di chi si intende di economia, e incoraggia a spendere i tuoi fedeli che ancora se lo possono permettere. I commercianti, i produttori di beni e perfino il governo te ne saranno grati. Ma non smettere di predicare la sobrietà e la condivisione, che insieme con la saggezza sono poi le cose che raccomanda il Signore riguardo all’uso del denaro.

E per la terza volta ti ripeto di star tranquillo, perché, comunque, con la crisi, evento infausto, ma istruttivo, la gente che ha saggezza ha capito tutto quello che c’era da capire a riguardo del proprio modo di vivere e ne tirerà le conseguenze più logiche. E, sta’ certo, io sono convinto che qualcuno, pur raro, uscirà a dire che, tutto sommato, il parroco non aveva tutti i torti».

IL TUO PARERE

Prediche campate in aria o prediche efficaci quando parlano di problemi sociali?