«Manca il tempo»

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Volontariato: un mondo sconosciuto e poco interessante, perlomeno a sentire alcuni studenti bergamaschi, intervistati all’uscita da scuola. E i motivi? Il primo, semplice, è che i giovani dicono che quando sono liberi, messi da parte i libri, preferiscono dedicarsi agli amici e al divertimento. Molti, poi, non saprebbero nemmeno a chi rivolgersi per incominciare.

«Alle scuole medie ho fatto qualcosina con la scuola – racconta Francesca, 16 anni, di Sant’Omobono, mentre aspetta il pullman che la riporti a casa insieme alle amiche -. Era una sorta di laboratorio al pomeriggio, in cui si discuteva dei problemi del paese. In realtà si faceva poco di concreto, ma non ricordo di preciso; una volta abbiamo ridipinto una ringhiera. Ora non ho tempo, devo studiare e al pomeriggio svolgere uno stage di parecchie ore (Francesca frequenta una scuola professionale per parrucchiera, ndr). Se i ragazzi non si dedicano al volontariato, credo sia per la mancanza di voglia: si pensa più a divertirsi».

Dello stesso parere l’amica Manuela, 17 anni, che oltre alle idee sul tema condivide lo stesso percorso scolastico (medie incluse): «Nel laboratorio delle medie venivano associazioni che presentavano semplicemente la loro attività: se ci fosse stato qualcosa di pratico, sarebbe stato interessante e forse avremmo iniziato un percorso. Il problema è anche la mancanza di tempo: quel poco libero che abbiamo,

noi giovani preferiamo utilizzarlo per uscire con gli amici o rilassarci un po’». E se in famiglia nessuno è attivo nel volontariato, difficile avvicinarsi. Manuela ci riflette un attimo: «No, nessuno fa volontariato. Anzi, pensandoci bene, mia mamma, ma al di fuori delle associazioni: va a trovare persone anziane che conosce e che vivono da sole, per fare loro compagnia». «Volontariato? Cosa intende per volontariato?» mi chiede Marco, 16 anni, seduto su una panchina nel nuovo piazzale antistante alla stazione dei treni insieme alla sua fidanzatina. «Se intende aiutare le persone, se mi capita, magari quando vedo un anziano per strada che ha bisogno di una mano, lo faccio senza problemi. Ma attività vere e proprie con delle associazioni no, non ci ho mai pensato. Forse perché siamo giovani, ci interessano altre cose, vogliamo uscire e divertirci».

La fidanzatina, Alice, 14 anni, annuisce e conferma: «Non faccio volontariato, ma non sono interessata.

A dire il vero neanche io ci ho mai pensato». Passa qualche minuto: vengono raggiunti da altri amici, iniziano a scherzare tra di loro e a «smessaggiare» con i loro smartphone. Poco più in là, su un’altra panchina, un ragazzo si fuma tranquillo una sigaretta prima di tornare a casa: «No, non faccio nulla – dice Valerio, 14 anni, di Chiuduno, al primo anno del Natta -. Non mi pare ci siano associazioni che operino nel mio paese. Poi c’è lo studio, il tempo libero che mi resta preferisco utilizzarlo per le uscite con gli amici. Le attività di volontariato non penso siano granché interessanti, ma magari sbaglio. Forse se avessi più tempo libero e se qualche amico mi coinvolgesse potrei pensarci».