Parlano le immagini

Linee morbide, colori pastello, un incanto speciale nei paesaggi che brillano sullo sfondo: le immagini di Alessandra Cimatoribus sono per gli occhi e per il cuore. E guardandole si capisce subito che sì, l’incontro tra Parola e immagine, tra spiritualità e bellezza, non solo è possibile, ma immediato e “potente”.

Parte da qui l’iniziativa dell’Ufficio Pastorale dell’Età Evolutiva e dell’Ufficio Catechistico della nostra diocesi che hanno commissionato alla Cimatoribus nove tavole per illustrare i vangeli di Avvento e Natale ai bambini e ragazzi della catechesi. Un lavoro, quello a confronto con la sacralità della scrittura, già intrapreso dall’illustratrice friulana nel 2007, quando era stata chiamata ad illustrare per le Edizioni Messaggero il Vangelo di Luca. Un’esperienza forte e affascinante che l’aveva portata a riconoscere che «l’ispirazione è essere in contatto con la parte più vera di se stessi, più sincera: è esperienza di Dio. Illustrare una pagina del Vangelo non è un atto meccanico, è entrare dentro se stessi e lasciarsi trasportare, è come instaurare un filo diretto con il Creatore».

PER GLI OCCHI E PER IL CUORE

Immagini suggestive le sue, che vogliono guidare i più piccoli nell’attesa del Natale aiutandoli ad assumere i giusti atteggiamenti interiori. La preghiera, la fede, la conversione, la gioia e l’accoglienza cristallizzate in volti e gesti dalla semplice potenza. Immagini dalla singolare bellezza che parlano con grande forza a bambini e adulti. La mostra Per gli occhi e per il cuore realizzata al Museo A. Bernareggi (Via Pignolo 76) vuole valorizzare l’intero sforzo creativo di Alessandra Cimatoribus in dialogo con i Vangeli esponendo sia le 9 nuove tavole sia la serie completa delle 25 illustrazioni dedicate al Vangelo di Luca.

La mostra sarà inaugurata alle 16 di domenica 1 dicembre alla presenza dell’illustratrice, che dalla sua Spilimbergo ritornerà nei nostri territori anche domenica 19 gennaio 2014 per un pomeriggio, a partire dalle 14.30, dedicato ai catechisti per approfondire le tecniche e le metodologie di utilizzo dell’illustrazione nell’ambito della catechesi.

VITA DA ILLUSTRATRICE 

«Amo disegnare. Ho sempre amato disegnare, sin da bambina». E da allora Alessandra Cimatoribus non ha più smesso. Matite colorate, gessetti, pennarelli colorati e, oggi, acrilici. Ma alla maestria che oggi la rende celebre non solo in Italia c’è arrivata da autodidatta, percorrendo strade che inizialmente l’hanno spinta in direzioni differenti e lontane dalla sua prima e originale passione. Un desiderio forte che però continuava a stuzzicarla portandola ad iscriversi ad un corso di grafica dove l’incontro con un insegnante illustratore le ha aperto, come un lampo, il giusto campo da percorrere: l’illustrazione per l’infanzia.

Un settore dove con il suo segno piacevole e delicato, il suo stile deciso, i suoi colori irreali e le sue atmosfere incantevoli si è fatta riconoscere e giudicare come una delle migliori nel panorama italiano. Liberandosi dai limiti dei primi lavori legati agli influssi di un’illustratrice cecoslovacca, Kveta Pacovska, Alessandra Cimatoribus ha saputo creare immagini di fiabe, storie e narrazioni bizzarre di uomini e animali cariche del sogno e della magia di Chagall, reali e surreali al tempo stesso. Una donna eclettica dalle grandi doti, come dimostra lo straordinario talento narrativo provato nel suo più recente albo illustrato “Quasi farfalle”. Un’artista che non pone limiti alle sue capacità creative ma, anzi, le vive con grande slancio: «Oggi, per una serie di felici opportunità, non proprio ricercate, mi cimento nella pittura, un campo meraviglioso, dalla libertà infinita».

Siamo lontani, certo, dall’immaginario Disney e Pixar a cui i nostri bambini sono ormai tanto abituati e dal quale, forse, sono un po’ intossicati. Sono immagini queste che ascoltano l’infanzia e, con autenticità, si mettono dal suo punto di vista. Diamo grande importanza ai piccoli ma spesso non ci preoccupiamo del loro modo di guardare, del loro immaginario e della loro prospettiva, del loro più intimo ed emozionale modo di percepire il mondo e la realtà. Le immagini dei libri tanto amati possono invece essere il primo gradino di un’educazione estetica, di una comprensione della bellezza presente in quel mondo e in quella realtà che li circonda.

Per tutta la durata della mostra, che si chiude il 2 febbraio 2014, per le scuole e gli oratori sono stati elaborati laboratori creativi la cui offerta educativa completa è consultabile sul sito www.fondazionebernareggi.it.