Preti da cinema

Boom di vocazioni nella città simbolo del cinema americano, Los Angeles. Ci sono 92 aspiranti sacerdoti, e non erano così tanti da decenni. Sono giovani: dai 22 ai 45 anni, la media è intorno ai 29. Non è l’unica città degli Stati Uniti dove le vocazioni sono in ripresa: succede un po’ dappertutto, con un aumento del 13%. E molte sono vocazioni adulte: entrano in seminario avvocati, sceneggiatori, insegnanti, ingegneri, dentisti. E perfino un ex cantante coreano che è stato tra i finalisti di X-Factor nel suo Paese. Insomma, per una volta Los Angeles non fa parlare soltanto per i colpi di testa delle star di Hollywood o per la criminalità diffusa nelle periferie. In tutti gli Stati Uniti attualmente ci sono 3.700 seminaristi cattolici.

Di solito si parla di Los Angeles per i film di Hollywood, per la vita mondana delle star, per il suo insopportabile traffico e per la diffusa criminalità nelle periferie. Los Angeles, però, si sta sempre più distinguendo anche per un altro aspetto, ben poco pubblicizzato: i suoi seminari sono sempre più popolati. Il che riflette un trend nazionale: negli ultimi dieci anni il numero dei seminaristi cattolici negli Stati Uniti è aumentato del 13%. Attualmente sono 3.700.

Padre Stephen Davoren, un ex poliziotto di Los Angeles che nel 1995 ha accolto quella che chiama “la voce del Signore”, e che oggi lavora come coordinatore nel seminario dell’arcidiocesi di Los Angeles racconta all’agenzia Sir che «Da noi arrivano ragazzi che spesso hanno grande successo nella vita professionale. Un seminarista ha lavorato come ingegnere del suono per artisti del calibro di Bruce Springsteen e Diana Ross, un altro ha vinto un Emmy Award, ma spesso dicono che, nonostante le soddisfazioni professionali, si sentivano vuoti nell’animo. Per questo, ora desiderano mettersi al servizio del loro prossimo». Tutti sono pronti a lasciare la loro vita agiata per seguire Gesù e la Chiesa.

Nell’arcidiocesi di Los Angeles, negli ultimi due anni, i seminaristi sono raddoppiati. Oggi se ne contano 92, un gruppo così numeroso non si ricordava da diversi decenni a Camarillo. Ci sono persone di moltissime nazionalità e culture differenti. E c’è, tra gli altri, Danny Jacobs, già attore e doppiatore noto soprattutto per aver prestato la voce a Re Julien della serie di cartoni animati “I pinguini di Madagascar”. Quarantacinque anni e in tasca un Emmy (il più importante premio televisivo a livello internazionale), Jacobs in un video realizzato dalla diocesi di Los Angeles spiega: “Quando ero un attore sognavo di poter salire sul palco a ritirare qualche premio. Poi, quando in effetti ho avuto alcuni riconoscimenti, mi sono chiesto: ‘bene, ma adesso in che modo posso aiutare gli altri? A che cosa serve questa notorietà?’”.

Ha avuto un’influenza decisiva la figura di Papa Francesco. “Alcuni dei suoi gesti, così semplici ma davvero molto forti come abbracciare gli ammalati e gli ultimi – ha detto padre Davoren al Sir – sono una continua fonte d’ispirazione per tutti nel mondo, e certamente anche per i nostri ragazzi. Li rafforza nella convinzione che quella del sacerdozio è una vita che vale la pena d’esser vissuta, una vita di sacrifici, ma anche di gioia, e in fondo gratificante”.