Poveri bambini

Oltre un milione di bambini poveri in Italia. In Lombardia un minore su 10 è in condizioni di povertà assoluta ed è il numero più alto dopo la Sicilia. Sono allarmanti sotto tutti i punti di vista i dati diffusi da L’Italia SottoSopra, il 4° Atlante dell’Infanzia (a rischio) in Italia di Save the Children. Se un italiano su tre arriva a fine mese con il sostegno della famiglia e se quest’anno per 4,1 milioni di italiani non ci sarà il classico cenone natalizio, la crisi economica colpisce di riflesso anche i minori.

Su scala nazionale oltre un milione di bambini e adolescenti sono in povertà assoluta (+30%) pari a un minore su dieci; 1 milione e 344 mila in condizioni di disagio abitativo; 650 mila in comuni in default o sull’orlo del fallimento; – 138 euro al mese il taglio dei consumi nelle famiglie con bambini; appena 11 euro il budget familiare mensile per libri e scuola e 23 euro per tempo libero, cultura e giochi. «In questa fase di crisi i bambini e gli adolescenti si ritrovano stretti in una morsa: da una parte c’è la difficoltà di famiglie impoverite, spesso costrette a tagliare i consumi per arrivare alla fine del mese, dall’altra c’è il grave momento che attraversa il Paese, con i conti in disordine, la crisi del welfare, i tagli dei fondi all’infanzia, progetti che chiudono. In mezzo, oltre un milione di minori in povertà assoluta, in contesti segnati da disagio abitativo, alti livelli di dispersione scolastica, disoccupazione giovanile alle stelle», commenta Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia. Per la prima volta l’Istat ha fornito i dati sulla povertà assoluta in Italia nel 2012 disgregati su base regionale e quelli sulla Lombardia riflettono la situazione del Paese. Quasi un minore su 10 in povertà assoluta nella regione ed è il numero più alto (150mila) dopo la Sicilia.

Le regioni del Nord nel loro insieme segnano una media leggermente inferiore (8,3%) ma in crescita di 3,5 punti percentuali, documenta “L’Italia SottoSopra” con l’aiuto anche di 50 mappe tematiche. In aumento i minori “sotto sfratto”: la provincia di Lodi al secondo posto della classifica nazionale con una famiglia con bambini su 183 sfrattata per morosità. Il 62,5% delle famiglie con minori ha ridotto la quantità e la qualità della spesa per almeno un bene alimentare. Meno prodotti firmati e più prodotti provenienti dai discount. Da notare che il 18,5% di ragazzini lombardi di 8/9 anni è in sovrappeso e il 6% in condizioni di obesità. Il taglio mensile dei consumi non alimentari nelle famiglie lombarde con bambini è di 139 euro, –195 in tutto il Nord. Notevole è inoltre la contrazione dei servizi socio-educativi e socio-sanitari. Nonostante la Lombardia con il 17,9% dei bambini presi in carico dagli asili nido si ponga tra le migliori regioni, nell’ultimo anno si è avuto un calo dell’1,4% contro un -0,5% nazionale, una contrazione che riguarda anche i servizi integrativi locali (-1,1%). È cresciuto invece in Lombardia il numero dei consultori pubblici di 5 unità, in controtendenza insieme con Emilia-Romagna e Toscana rispetto a tutte le altre regioni dov’è, al contrario, diminuito (-116 in tutta Italia).

Infine sui 24 paesi Ocse l’Italia risulta ultima per competenze linguistiche e matematiche nella popolazione 16-64 anni e per investimenti in istruzione: +0,5% a fronte di un aumento medio del 62% negli altri paesi europei. È del 17,3% la quota di Early School Leavers in Lombardia, cioè la quota dei giovani dai 18 ai 24 anni d’età in possesso della sola licenza media e che sono fuori dal sistema nazionale e da quello regionale di istruzione e formazione professionale. «Tutto ciò disegna rapidamente un’Italia che sotto il profilo dell’infanzia e dell’adolescenza sta sprofondando. Bisogna urgentemente reagire», è il grido di allarme di Valerio Neri. Dal 2012 per mobilitare l’opinione pubblica italiana e le istituzioni politiche, la Onlus promuove una campagna in aiuto dei bambini a rischio in Italia coinvolgendo singoli cittadini, imprese, enti locali, il mondo della cultura e dell’informazione all’interno della quale si colloca la diffusione di questa 4° edizione dell’Atlante. «Con questa pubblicazione, speriamo di contribuire ad accrescere la consapevolezza dei seri rischi che gravano su tanti giovanissimi ma anche sulla reale possibilità di cambiare il presente» dichiara Claudio Tesauro, Presidente Save the Children Italia.