Monastero e mondo

Il convento, il monastero, questi luoghi misteriosi. Ma misteriosi perché non li si conosce. Quando li si conosce, in genere, affascinano e, diventano, spesso, luoghi molto richiesti. Ci si va per gustare il luogo, il silenzio, la meditazione. Ci si va, ancora di più, per incontrare le persone che ci vivono, i monaci, le monache, le loro persone e, più spesso, la loro esperienza. Chi passa qualche giorno in convento o nel monastero prega con la comunità, partecipa alle liturgie. Fa – un po’ – il monaco.

Abbiamo chiesto a una comunità monastica di rispondere alle lettere – ad alcune lettere – dei nostri lettori. Si tratta della comunità delle Clarisse di via Lunga. Via Lunga va da Boccaleone verso Seriate e il monastero si trova, per chi va verso Seriate, sul lato destro della strada. E’ di clausura: le monache vivono dentro il monastero: preghiera, vita comunitaria e lavoro. Non escono e non hanno attività all’esterno.

Ma che senso ha una vita così? Non è un sottrarsi ai molti compiti e alle molte sofferenze che segnano il mondo nel quale tutti viviamo?

Un nostro lettore, da noi sollecitato, ha scritto una lettera in cui esprime alcune di queste obiezioni. Una monaca risponde. È la nuova rubrica del santalessandro. Siamo sicuri che altri lettori scriveranno e avranno le loro obiezioni, le loro domande, le loro esperienze da raccontare e da confrontare.

NOVITÀ

Troverete, nel numero di questa settimana, alcune novità: non solo la nuova rubrica di colloquio con la comunità delle Clarisse, ma anche un ordine diverso delle rubriche e qualche piccolo ritocco, dettato soprattutto dalla necessità di “ospitare” la nuova rubrica e di coordinarla con quello che c’era. Buona lettura.