Il bene fatto bene

Ha sorpreso tutti la notizia che è stata data soltanto in questi giorni. Si tratta del gesto di un adolescente che, la vigilia di Natale, ha chiesto di entrare negli ambienti del Patronato san Vincenzo di via  Gavazzeni, per distribuire delle buste agli ospiti. In ognuna delle buste c’erano cinque euro insieme con gli auguri. Si è saputo che i soldi distribuiti dal ragazzo erano frutto dei suoi risparmi. Non si conosce il suo nome.

Per leggere la notizia, clicca qui: sito dell’Eco di Bergamo.

Ecco una bella notizia. Bella proprio tutta. Anzitutto è un adolescente. Si parla sempre dei problemi di quel mondo e si parla poco delle sue straordinarie energie. Ci si lamenta che l’adolescente non ha più il fascino del bambino che intenerisce (siamo a Natale!) ma non ha ancora la forza dell’adulto. È lì in mezzo e dà la sensazione di non appartenere a nessuno.  Il gesto dell’anonimo ragazzino ci invita invece a pensare che forse non è vero che l’adolescente non appartiene a nessuno. Al contrario: appartiene a tutti: ha ancora la freschezza del bambino che fa una cosa bella senza pensarci troppo perché se ci pensa troppo finisce per non farla più e ha già la capacità di decidere di un adulto. I cento euro che ha distribuito sono, per lui, un patrimonio: i risparmi di un anno. 

Ma poi commuove la cura con cui ha preparato le buste per distribuirle, l’attenzione con cui ha deciso di lasciar lì le buste che non è riuscito a distribuire perché fossero recapitate ad altri. Insomma: non ha fatto soltanto del bene ma lo ha fatto bene, con stile. I suoi risparmi distribuiti così sono diventati la sua personale celebrazione natalizia: un buon Natale, da tutti i punti di vista.