Una domanda a Grillo

In questi giorni di grandi discussioni politiche, i leader tornano in primo piano. In effetti, quando le tensioni salgono, i leader sono sempre più leader. Tra questi primeggia, ancora una volta, Beppe Grillo. Ha lanciato un referendum sulla legge elettorale e parla moltissimo, a modo suo e con gli strumenti che gli sono propri: internet e il sito del suo movimento.

URLARE E PARLARE

Sarà perché gli odiati giornalisti gli fanno la guerra e hanno deciso di trasmettere di lui un’immagine costantemente distorta, ma tutte le volte che Grillo appare in televisione, urla, non fa altro che urlare. Fossi giornalista di quelli che bazzicano negli ambienti della politica andrei alla ricerca di uno scoop straordinario, cercando di beccarlo in un momento in cui, semplicemente, parla. Siccome urla sempre e non parla mai è impossibile fargli una domanda. Anche perché lui sta lassù e noi poveri mortali stiamo quaggiù. E poi soprattutto perché tra lassù e quaggiù lui stesso ha alzato una quantità di barriere che è impossibile scalare.

CRISI E TASSE

Allora posso solo immaginare, immaginare la domanda che gli farei. Se me lo trovassi davanti e se non si mettesse a urlare prima che io apra la bocca (quanti “se”, a riprova che la mia domanda è davvero soltanto e rigorosamente un sogno), se dunque me lo trovassi davanti gli chiederei:

«Scusi, signor Grillo, lei che accusa tutti e accusa così pesantemente, ha sempre pagato le tasse? Tutte le tasse e sempre? Siamo in tempi di crisi, la gente è sensibile alle ingiustizie che spesso sono la causa di quella crisi e della sua interminabile durata. Ora tra le ingiustizie più odiose ci sono, come lei sa, i molti miliardi di euro che la gente che doveva pagare non ha pagato. Ecco la mia domanda: in mezzo a quella montagna di euro rubati allo Stato ci sono anche i suoi? Noti bene: non sto chiedendole delle tasse degli italiani, ma delle sue. L’opinione pubblica pensa che alcuni uomini di spettacolo come lei è stato, facilmente ricevono soldi sottobanco. Costate troppo e il modo migliore per abbassare i prezzi è quello di lesinare su quanto dovuto allo Stato. Lo ha fatto anche lei? Oppure dobbiamo pensare che nelle decine di anni nei quali ha fatto migliaia di spettacoli, è sempre stato pagato alla luce del sole e ha pagato alla luce del sole quanto dovuto al fisco? Non è che le sue frequenti critiche alle tasse oggi sono un modo per giustificarle di non averle pagate ieri?”.

IL DUBBIO

Ecco, tutto qui. Non riceverò risposta, ovviamente. Ma non so se sono il solo ad avere un rughio allo stomaco. Oppure qualche lettore ha le mie stesse piccolo angosce? Non ce le leveremo, ma almeno ci concediamo il piccolo piacere di metterle in comune.