@Diaridilibri – Il lettore da cucciolo

Secondo appuntamento con la nostra rubrica d’autore: «@Diaridilibri». Lo scrittore Claudio Calzana, autore di romanzi come «Il sorriso del conte» ed «Esperia», direttore dei Progetti Editoriali e Culturali di Sesaab e direttore della libreria Buonastampa (via Paleocapa 4/d) ci racconta in queste pagine di diario, scritte apposta per noi, come i libri entrano nella vita e la cambiano. Ci regala un po’ della polvere e dell’incanto che si respirano tra gli scaffali di una libreria.

IL LETTORE DA CUCCIOLO

L’idea era facile e piana: i lettori bisogna coltivarli da piccoli. Sottoidea, anzi domanda: com’è che i bambini italiani leggono a caterve fino a 11-12 anni e poi si smarriscono? È colpa dell’ormone, le scuole medie fanno danni, o meglio cellulari e affini scoraggiano?

Nel dubbio, in Buonastampa abbiamo progettato uno spazio tutto per loro, i ragazzi intendo, inaugurato alla ripresa delle passate ferie; e il giorno uno ero lì che aspettavo i primi ospiti per carpire sensazioni, metodi, derive. Imperversava la scolastica, quel pomeriggio, ovvero madri con liste chilometriche e ragazzini appresso. Ne arriva uno di bambino che per età e noia sembra fare alla bisogna. Sì, noia: è cosa nota che senza noia a spingere non si combina un tubo.

Morale, intanto che la madre verifica la lista, prelevo l’imberbe e lo scorto laddove ci stanno tavolo sedie tappeto colori libri giocattoli: insomma, tutto quel che serve, ancora intonso e vivo. Al bimbo ficco in mano un pennarello bello aperto e gli dico di fare tutto quel che vuole, tanto noi non ci preoccupiamo del disordine, anzi ci piace persino. E intanto che accuso lo sguardo non proprio felice della collega – della serie la fai facile tu che poi a posto devo mettere io –  vedo il virgulto, anni 6-7, che mi guarda di sotto in su, come fanno i piccoli quando vogliono verificare se il grande dice così per dire, oppure è la solita finta.

Poi, con pazienza, e direi anche stile, si guarda in giro: tra pop-up,  dvd, fiabe, illustrati vari, stickers e altre invenzioni, estrae una specie di tomo di nonsocosa, una roba spessa così; lo apre a fatica e comincia a compitare a voce bassa. Insomma, legge. Ma come, con tutto che potrebbe far casino, colorare, fare danni magari: niente, legge, legge e basta. E con il pennarello ancora aperto nella mano franca, a rispettosa distanza dal volume.

«Come ti chiami?» provo a scuoterlo.

«Damian» e dopo una breve pausa: «Rumeno».

Ripausa e ripresa: «Vado in seconda».

Tre minuti di sillabe e la madre lo viene a reclamare. Gli parla in lingua, ci capisco un piffero. Lui si alza di scatto, manco fosse un cane pastore all’alpeggio. Due passi e si arresta di botto, torna indietro: si era tenuto il pennarello, sta’ a vedere che adesso finalmente pasticcia e scombina. No, lo richiude con garbo e mi sorride.

Dai, non c’è sugo con bambini così, troppo educati: mi tocca sognare che prima o poi in Buonastampa arrivi un piccolo teppista e che solo l’incanto dei libri lo domi.

 

© Claudio Calzana
www.claudiocalzana.it
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Nella foto due “lettori da cuccioli” in libreria

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