Dipendenze

Quante volte ci capita di essere dipendenti dagli altri, e quasi inconsapevolmente di “adattarci” allo sguardo che ci posano addosso. Oltre che tra le pareti di casa, succede anche su larga scala, nella società: ne parla nel suo ultimo, affascinante romanzo «Le cose che sai di me» (Garzanti) Clara Sanchez, già apprezzata autrice del bestseller «Il profumo delle foglie di limone»: «Sono tante – spiega – le manipolazioni a cui siamo sottoposti, e ce ne accorgiamo in modo particolare in questi momenti di crisi: la gente in Spagna, dove vivo, ha la sensazione di essere stata ingannata per anni dai sistemi che gestiscono il potere politico ed economico, e credo che in Italia sia lo stesso». La protagonista del libro, Patricia, durante un viaggio in aereo incontra una donna che, senza conoscerla, le prospetta un pericolo imminente. Lei, che ha una vita apparentemente serena, dopo un iniziale scetticismo si ritrova a rimettersi in discussione dalle fondamenta.

Come è nata l’idea del romanzo?
«Credo che nella vita di tutti prima o poi accada qualcosa che ci fa vedere l’esistenza in modo diverso. Ci sono molti fattori che fanno in modo che la nostra vita prenda una piega piuttosto che un’altra. Accadono incidenti che fanno sì che dobbiamo affrontare situazioni nuove, aprirci a orizzonti diversi, e a volte ci spingono a vivere più profondamente le emozioni. Nel mio romanzo accade questo: i personaggi devono adattarsi a situazioni nuove e imparare a vivere in modo più pieno e intenso».

Patricia è una modella. Come mai questa scelta?
Volevo concentrarmi, come dicevo, sull’intensità della vita e sui condizionamenti che essa ci pone. Perciò partire dalla vita di una modella, così vulnerabile alla società, mi sembrava la scelta migliore. C’è stata un’immagine che ho visto per caso e che mi ha colpito: una ragazza, in una foto su un giornale, con uno sguardo strano, che sembrava esprimesse paura degli altri, del mondo.

Potremmo dire quindi che al centro del romanzo c’è in sostanza una lotta contro una dipendenza?
«Sì. Patrizia nel libro diventa una vera e propria eroina perché lotta contro i suoi personali vincoli di dipendenza: dagli altri, dal marito, dalla sua stessa immagine, e riesce a superarli. In questo senso la mia lotta personale è molto vicina a quella della mia protagonista, anch’io ho paura di essere dipendente dagli altri. Dover rendere conto a qualcuno a cui siamo legati dal punto divista economico, emotivo, o semplicemente perché non vogliamo essere soli ci blocca, ci impedisce di essere noi stessi, ci rende deboli».

E quali sono gli strumenti più efficaci per uscirne?
«Rendersi conto che si è dipendenti dagli altri è una delle cose più difficili: spesso ci inganniamo per sopravvivere, per comodità, e uscirne è difficile come uscire dal tunnel della droga. Si arriva a un punto in cui si vede che è ora di liberarsi da vincoli e legami. Tutto il romanzo è in sostanza una lotta per conquistare l’autonomia. A fianco del protagonista c’è anche il personaggio di Viviana».

Chi è Viviana e cosa rappresenta?
«Ho preso spunto da qualcuno che conosco e che mi ha ispirato con la sua umanità e saggezza. È un essere speciale che aspettiamo perché ci apra gli occhi e ci aiuti a vedere la realtà in modo diverso[u1] . Dietro ciò che si vede può sempre nascondersi altro, anche nella vita normale, fuori dal romanzo, la realtà non è mai ciò che sembra e così in fondo ognuno di noi potrebbe riconoscersi nei miei personaggi».

Ne «Il profumo delle foglie di limone» c’erano un impegno e una denuncia sociale espliciti, ma anche questo non è un romanzo di puro intrattenimento, giusto?
«Certo. Gli scrittori non hanno nessun obbligo di scrivere di politica, ma è naturale che in ogni romanzo si senta la dimensione morale dell’autore. In questo momento sono molto irritata dalla situazione della società, dalla dipendenza che subiamo da coloro che ci controllano e riescono a manipolarci. Quindi anche in questo romanzo, al di là della storia personale della protagonista c’è dell’altro: la sfiducia di Patricia verso la società, verso gli inganni è anche la mia. Come ne “Il profumo delle foglie di limone”, poi, dove Juliàn aiutava Sandra a scoprire una scomoda verità, anche qui Viviana aiuta Patricia a trovare una visione più lucida di quello che le accade».

clara-sanchez-le-cose-che-sai-di-me