Collane miracolose

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, come segnala l’agenzia Fides, torneranno in Italia le «collane miracolose» della ong Meeting Point International di Kampala. Fatte dalle mamme, 48 mila collane di perle di carta riciclata per la Campagna Tende in Italia, della Fondazione Avsi, hanno contribuito alla costruzione della Giussani High School della capitale ugandese, che accoglie 400 ragazzi, e ad ampliarla con una nuova ala inaugurata il 25 febbraio scorso. I fondi raccolti sono serviti a costruire da zero la scuola. L’8 marzo a Milano sarà di nuovo possibile sostenere l’iniziativa.

Meeting Point lavora a Kireka, lo slum di Kampala, la capitale dell’Uganda. Le donne usano per realizzare queste insolite collane barattoli di colla e strisce di carta colorata presa da riviste raccolte qua e là. Arrotolano la carta, ne fanno palline e le infilano in lunghe catene. Basta un po’ di colla per consolidarle e conferire loro la lucentezza finale. Ad aiutare queste donne a mettere in piedi questa piccolo, importantissimo, laboratorio creativo è stata Rose Busingye, infermiera africana, ora direttrice del Meeting Point International (partner di Avsi) a Kampala. Quando arrivò verso i primi Anni 90, c’erano decine di madri intente a spaccare pietre con martelletti di fortuna; ne facevano ghiaia da rivendere per qualche dollaro al giorno. Solo così riuscivano in qualche modo a sfamare i figli e i piccoli rimasti orfani per colpa dell’Aids. Dappertutto c’erano sporcizia e cloache a cielo aperto, e questo era il contesto in cui vivevano i bambini di Kireka.

“Ho iniziato insegnando a queste donne le basi per la corretta nutrizione dei bambini e soprattutto ad amarli. Curando i loro figli hanno sentito l’esigenza di migliorare loro stesse. Abbiamo così avviato un corso di alfabetizzazione e, oggi, fanno anche queste bellissime collane. Così non si spezzano più la schiena con le pietre”.

Queste donne che hanno sofferto così tanto sono diventate oggi capaci di restituire a loro volta l’aiuto ricevuto con gesti di commovente solidarietà: nel 2005, dopo che l’uragano Katrina si era spazzato via tutte le case di New Orleans, avevano devoluto in beneficenza il loro piccolo guadagno di una giornata a favore di altre donne al di là dell’Oceano. E lo stesso hanno fatto nel 2009 per le famiglie italiane vittime del terremoto in Abruzzo. “Volevano partire con un pullman per l’Aquila per portare il loro aiuto, senza capire le distanze…”. Su di loro è stato girato un documentario, Greater, nel 2008, poi premiato da Spike Lee al festival del cinema di Cannes: “Un’opera straordinaria che fa a pezzi i soliti luoghi comuni dell’Aids e nella quale il cuore vince sul pregiudizio e la malattia”.