Il papà scomparso

C’è la festa del papà, e noi vi consigliamo di leggere un libro. Insieme, papà e bambini (volendo, anche le mamme). E’ “L’esilarante mistero del papà scomparso: il giorno in cui mio padre viaggiò a bordo di una mongolfiera con uno stegosauro per comprarmi il latte!” di Neil Gaiman (Mondadori). Neil Gaiman, tanto per capirci, non è uno qualunque: inglese, artista eclettico, sceneggiatore televisivo, autore di graphic novel raffinate e di romanzi fantastici di grande successo come “Stardust” (Matthew Vaughn ne ha tratto un romantico film in cui c’erano tra gli altri Robert De Niro, Peter O’Toole e Michelle Pfeiffer) e “Coraline” (che ha ispirato il cartone animato in stop-motion diretto da Henry Selick, già regista di “Nightmare Before Christmas”). E’ lo stesso scrittore a svelare l’idea che sta all’origine del libro: “Credo che tutto abbia avuto inizio una ventina d’anni fa, quando scrissi un libro intitolato Il giorno che scambiai mio padre con due pesci rossi. Ecco cosa fa il padre di quel libro: viene barattato con delle cose e non se ne accorge perché sta leggendo il giornale. A un certo punto, verso uno dei momenti culmine del libro, mangia una carota. Non è esattamente un ritratto positivo della paternità, no? E la gente compra quel libro come regalo per la festa del papà. Mi sono sentito in colpa da allora. Come padre. Come essere umano. La gente leggeva il mio libro e imparava che i padri sono svagati cumuli di distrazione che sfogliano il giornale e ogni tanto mangiano una carota. Ho deciso che dovevo fare qualcosa. Avrei scritto un libro in cui un padre faceva tutte quelle cose elettrizzanti che i padri fanno nella realtà, nel mondo vero. Nello specifico, sarebbe andato a prendere il latte per i cereali della colazione dei suoi figli. E inoltre avrebbe dovuto fare le tipiche cose che si fanno quando si va a prendere il latte. Tipo sfuggire a dei viscidi alieni verdi, trovarsi a camminare sull’asse di una nave pirata del Diciottesimo secolo, scamparla grazie a un professore stegosauro che viaggia nel tempo a bordo di una mongolfiera…”. Il risultato va gustato in compagnia, non da soli, sarebbe un peccato. Il testo si alterna alle belle illustrazioni di Chris Riddle ed è impostato come un gioco di complicità tra il papà che racconta e i bambini che ascoltano, e che si allarga spesso e volentieri ai lettori. E’ davvero bello seguire questo papà cantastorie alla scoperta di un mondo popolato da alieni, dinosauri, vampiri, piranha, con tutte le creature magiche che popolano sogni, incubi e desideri dei bambini. Conclude l’autore, con innegabile modestia: “Non vedo l’ora di ricevere gli attestati di gratitudine dai padri di tutto il mondo. Non appena avranno finito di leggere il giornale, ovviamente”. Un’ultima indicazione ai lettori: attenzione ai nanetti. Non possiamo dirvi altro.