Il grido della fame

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la riflessione di una nostra lettrice, Silvana Messori: un appello per le vittime di guerre e ingiustizie nel mondo, un appello a un comportamento più “sensibile” e a un impegno concreto da parte della società contemporanea.

IL GRIDO DELLA FAME

Troppo ci si è appropriati del tanto di tutti per egoismi propri;
caramelle avvelenate date in pasto per calmare gli animi.
Pensiero universale drogato da falsi principi;
promesse non mantenute dietro fragili illusioni di felicità.
Coscienze barattate per pochi quattrini;
riflessione dovuta alla sconfitta morale dei potenti.
Azioni oneste mescolate con poco veraci urla;
religiosi pensieri contrastanti fra loro, stridono con lo stomaco vuoto.
Decidere si dovrà come invertire la rotta della nave;
non più giustificabili bottini in nascoste casseforti.
Libertà e giustizia a confronto con onestà intellettuale per il debole;
orecchie e occhi dovranno essere resi sensibili al grido della fame.
Povertà in spirito d’uomo e non uomo povero senza diritto di dignità;
cessare dovrà il grido dell’umanità contesa in merce di scambio.