Mamme in preghiera

Ci sono le mamme che consumano i pavimenti camminando avanti e indietro finché non sentono il cancello aprirsi nella notte. Quelle che restano sveglie, nascoste dietro ai vetri delle finestre, guardando lontano, in attesa, e che il giorno prima degli esami (dei figli) non riescono a dormire. Ci sono le mamme che telefonano ogni cinque minuti. E quelle che stanno accanto al letto dei loro piccoli ascoltandoli respirare, di notte. E poi ci sono le mamme che pregano, e con il loro amore muovono il mondo.
Sono mamme come Ornella Belotti, Albertina Licini, Giuseppina Calì, Annamaria Ghisleni, Alba Chiara Franceschetti e Virginia Ravanelli, che hanno avviato a Seriate e Gorle i primi gruppi di “Mamme della preghiera”. Il logo che rappresenta il gruppo è un abbraccio, e lo slogan è bellissimo: «L’amore delle mamme conquista il mondo». «Eravamo due o tre, ci trovavamo di sabato nella chiesa di Paderno a dire il rosario» racconta Albertina Licini. Tutto, insomma, è iniziato sottovoce, in punta di piedi. Finché a queste mamme non è stato proposto di incontrare la fondatrice del movimento internazionale “Mothers prayers” Veronica Williams. Veronica è mamma, nonna e bisnonna, e ha incominciato a pregare per i suoi bambini perché preoccupata da tutte le influenze negative, da tutti i pericoli a cui li sentiva esposti: «droga, pornografia, violenza, abusi sessuali e cattiva letteratura», come spiega lei stessa. Inizia con la cognata e altre tre mamme nel novembre del 1995. Oggi il movimento conta migliaia di gruppi in tutto il mondo e non è aperto soltanto alle mamme cattoliche: “Ci sono madri – spiega Veronica – appartenenti ad altre chiese: pentecostali, battiste, anglicane e ortodosse. Ed anche madri di altre religioni, musulmane e induiste e persino atee che, alla fine, scoprono Dio. Dio abbatte le barriere. Le madri hanno cuori materni, così quando hanno problemi con i loro figli e apprendono qualcosa che le aiuta, si uniscono a noi. Alcune madri non comprendono il cattolicesimo. Tuttavia, venendo da noi, superano ogni possibile incomprensione. Le barriere crollano».
Le mamme della preghiera affidano i loro figli a Dio: «Possiamo pregare per qualsiasi problema che devono affrontare – dice Albertina – un esame, un momento di crisi, un periodo di depressione, una malattia. Ma la miglior preghiera è che sia fatta la volontà di Gesù nelle loro vite. Sappiamo che Dio ama i suoi figli, li ama perfino più di noi. Quindi non dobbiamo aver mai paura, né preoccuparci per loro ma avere fede». La signora Albertina, fondatrice e coordinatrice dei gruppi bergamaschi, è andata in Inghilterra e ha seguito le preghiere dei gruppi del movimento, poi ha deciso di portare qui lo stesso stile, la stessa attività: “L’anno scorso – spiega – a Roma ho ricevuto il mandato per avviare qui il movimento”. I gruppi si ritrovano nelle case e sono piccoli: da due a otto persone, perché possa crearsi il giusto clima di confidenza e raccoglimento tra le mamme che partecipano. Si danno appuntamento una volta alla settimana per un’ora: “Ogni tanto ci ritroviamo tutti insieme: il prossimo incontro è il 17 maggio. E’ bello stare insieme, siamo come tante sorelle unite dalla preghiera e ci sostiene la capacità di affidarci alla fede, che stempera le nostre preoccupazioni, le trasforma in fiducia. Sentiamo la forza della preghiera, che davvero cambia le persone e le situazioni. Noi scriviamo i nomi dei nostri figli, dei nostri nipoti, delle persone che sentiamo di affidare a Gesù su un dischetto di carta e con semplicità li mettiamo in un cestino, un gesto simbolico. Scriviamo nostre intenzioni di preghiera su un quaderno e quando riceviamo delle grazie le annotiamo. Scriviamo quello che sentiamo e poi preghiamo tutte insieme”. E questa preghiera, dice Andreina, è come un fiume che arriva al cuore di Gesù.
“Non è che adesso abbia smesso di preoccuparmi – chiarisce Andreina – però affronto ogni problema con una pace interiore diversa. Mi sento accompagnata, guidata e sostenuta. E’ bello sentire quanto è grande questo movimento e che idealmente siamo tutte unite: nel libretto che usiamo per la nostra preghiera c’è anche un passo dedicato a tutti i figli di tutte le mamme del mondo. Leggiamo il Vangelo, cantiamo. E poi preghiamo l’una per l’altra, anche quando qualcuna non può essere presente. Siamo mamme anche per i nostri sacerdoti, come se fossero nostri “figli spirituali” e cerchiamo di far sentire loro il nostro sostegno. Credo che ci sia un forte bisogno di pregare e di sentire il sostegno di altre persone perché la società di oggi non aiuta a crescere un figlio”. Fanno parte del gruppo mamme di tutte le età: “Le più giovani hanno bimbi piccoli e a volte li portano con loro, e ci sono anche donne in attesa di un figlio. E poi ci sono le nonne…Si continua ad essere mamme per sempre”. Ogni gruppo gestisce a modo proprio giorni e orari. Per informazioni si può scrivere a italia@motherprayers.org. Il sito internet dei gruppi è in preparazione.

 

mammepreghiera2