“There’s a world outside your window”, “c’è un mondo fuori dalla tua finestra” scriveva nel 1984 Bob Geldof insieme a Midge Ure e, ancora oggi, dopo 30 anni, il messaggio di Mr. Geldof è vivo, attuale, reale. Mai padrino fu più azzeccato per il festival internazionale dei popoli di Chiuduno: proprio il cantante e filantropo irlandese aprirà questa sera con un concerto i 17 giorni di colori, danze e sapori della 14esima edizione de “Lo Spirito del Pianeta”, l’unico festival tribale indigeno in Italia.
Un appuntamento annuale a Chiuduno per raccontare e testimoniare “l’altro”, conoscere lo sconosciuto, condividere la spiritualità del momento e raccogliere la varietà e la bellezza del “diverso” perché indubbiamente unico.
Un arcobaleno di espositori, provenienti da Arizona, Messico, Argentina, Giappone, Mongolia, Russia e da molti altri paesi, animeranno l’evento. La musica di tutti questi popoli si mischierà e contaminerà grandi e piccini fermando il tempo intorno a loro. Conferenze e incontri alimenteranno sani e interessanti dibattiti. E poi ci saranno laboratori, danze e seminari.
Sbirciando il programma, che trovate completo sul sito ufficiale www.lospiritodelpianeta.it, vi segnaliamo naturalmente la cerimonia d’inaugurazione con il suggestivo spettacolo dell’accensione del fuoco sacro e naturalmente il concerto di Bob Geldof in scena questa sera, ma anche gli incontri con gli anziani maestri della medicina del Togo e della Mongolia, la musica degli Altan e tanto, tanto ancora.
“Lo Spirito del Pianeta” è un festival etnico ed ambientale, ma anche un’esperienza ed un’opportunità: quella di prendere parte a danze, preghiere e tradizioni di popoli indigeni, assaggiando la spontaneità e la spiritualità dei diversi rapporti tra uomo e natura.
La terra ha bisogno di uomini consapevoli, attenti alla tutela e alla salvaguardia delle condizioni ambientali ed economiche. La terra chiede aiuto, tocca a noi assisterla. Anche grazie a una manifestazione ricca e interessante come “Lo Spirito del Pianeta” possiamo diventare testimoni di fratellanza tra i popoli, promotori di “virtute e canoscenza”, custodi di tradizioni e saperi. Con la speranza che 17 giorni straordinari, possano diventare ordinari.
