Pane e noci: la guerra delle strisce

Il sindaco Foresti ha in mente un altro dispetto creativo per don Biagio. Ma il parroco è più tosto del previsto…Continua il feuilleton Pane e noci di Alessio Mussinelli. L’illustrazione è di Matteo Gubellini.

Hai capito cosa intende fare?  twittò don Biagio al suo Santalessandro, ma quello non gli rispose e il reverendo si recò in biblioteca dove avrebbe trovato altre orecchie.

-Hai capito cosa intende fare?- chiese a Angelo.

Il sindaco Foresti, per tornargli lo scherzetto dell’allarme e dell’arresto per i tornei di videogiochi, aveva in programma di incorniciare i parcheggi di blu.

-Mi mette i parcheggi a pagamento tutto intorno alla chiesa. E solo nei giorni festivi, tanto per rendere esplicito che la gente non deve andare a messa.

-Il comune ha bisogno di soldi per ristrutturare il ricovero, da qualche parte li dovrà pur trovare.

-Questa è una scusa bella e buona. Gli anziani pagano una retta salata come una sardina, dovrebbero farli vivere in una reggia, altro che parcometro -.

Don Biagio scaricò la stessa lamentela su buona parte delle botteghe del paese, soffermandosi con maggiore insistenza sull’hotel ristorante che si affacciava sul piazzale della chiesa, e con le botteghe adiacenti.

-Vedrete- li ammonì, -calerà il lavoro. Se la gente non ha un posto comodo a parcheggiare, non si muove-, poi proseguiva con il ricordo dei tempi che furono, quando il passaggio delle auto era un evento raro per non dire unico, tirava uno sbuffo desolato e li invitava a dimostrare il proprio dissenso.

Così in meno di mezza giornata il parroco raccolse una cinquantina di negozianti e la sera stessa, supportati dai numerosi impiegati e armati di cartelloni che inveivano contro il sindaco, si recarono in comune dove il Foresti era in procinto di esporre per la prima volta il piano.

Per la prima volta perché il sindaco ne aveva fatto cenno solo ai suoi consiglieri.

-Il progetto prevede l’istituzione di posteggi a pagamento solo nei festivi, in modo da preservare le attività economiche durante i giorni lavorativi e raccogliere i fondi necessari alla ristrutturazione del centro anziani e annesso ricovero- espose il sindaco durante il consiglio.

I membri della minoranza confabularono tra loro qualche secondo.

-C’è l’albergo sulla piazza. Mettergli i parcheggi a pagamento è un guaio- osservò uno.

-Già- annuì un altro.

-Dovremmo creare un paio di posti riservati- suggerì un consigliere di maggioranza per togliere le castagne dal fuoco.

-E per la chiesa?- chiese don Biagio pur non avendo diritto a metterci becco.

-La chiesa non ha bisogno di parcheggi gratuiti-

-Difatti i parcheggi sono per i fedeli, non per la chiesa-

-I fedeli se hanno le monetine per le offerte, avranno le monetine anche per il parcheggio, oppure sceglieranno tra uno e l’altro-.

Se don Biagio avesse avuto un cappello se lo sarebbe mangiato in un sol boccone, ma sulla testa aveva solo qualche capello dritto e non poté far altro che masticare a vuoto.

Il sindaco era deciso a portare avanti la faccenda senza dar credito alle repliche e, visto il clima, nessuno ebbe più da obiettare. La proposta passò e pace all’anima di chi, la domenica mattina, parcheggiava gratuitamente.

L’intervento sulla segnaletica stradale fu programmato per la settimana successiva e consisteva nella delimitazione con strisce blu dell’area dei parcheggi, l’installazione di un parcometro e mezza via e la posa di un paio di cartelli per avvisare i parcheggiatori. Lavori semplici che, tuttavia, gli addetti ai lavori non riuscirono a completare.

-Non fate gli idioti- li rimbeccò il sindaco quando quelli lo raggiunsero sul lavoro per avvisarlo che non avrebbero iniziato.

-Forse non ci siamo capiti- rispose il capo del gruppo. -Non ci stiamo rifiutando di eseguire i lavori, sono le condizioni a mancare. Venite a vedere-.

Il sindaco abbandonò la scrivania e li seguì verso la piazza.

-Sembra un puffo- osservò il più giovane degli operai.

Difatti il piazzale della chiesa e la via principale che lo attraversava erano stati completamente colorati di un blu intenso.

-Vedete?- disse il capocantiere al sindaco -è lo stesso blu delle strisce del parcheggio, anche a disegnarcele sopra, non si vedrebbero.

-Fatele bianche- suggerì il sindaco.

-A norma di legge quelle bianche sono per i posteggi gratuiti, e quelle gialle sono per quelli riservati ai residenti e ai disabili. Altri colori non sono previsti-.

Il sindaco Foresti, avesse avuto un cappello se lo sarebbe mangiato in un sol boccone, ma sulla testa non aveva nulla e i baffi stavano ancora ricrescendo dopo un taglio azzardato.

Vuoi leggere le puntate precedenti? Eccole qua.

Primo episodio: L’inaugurazione
Secondo episodio: Cioccolato
Terzo episodio: Grigliata esplosiva
Quarto episodio: Chi la fa…
Quinto episodio:Una zuffa coi baffi
Sesto episodio: Quasi Beautiful
Settimo episodio: Misteri hi-tech
Ottavo episodio: Anonimo bergamasco
Nono episodio: Il mistero del paese deserto
Decimo episodio: Il torneo in notturna
Undicesimo episodio: Questo arresto non s’ha da fare…

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