Coccole in abbondanza. A pagamento

«Quante persone al mondo pagherebbero per un abbraccio? Jacqueline Samuels pensa molte e pare abbia ragione, per lo meno per quanto riguarda i newyorkesi. Per questo la 29enne, laureata in Scienze cognitive, ha aperto la Coccoleria (The snuggery): un piccolo negozio nel cuore di Rochester, Stato di New York, dove dedicare il proprio tempo a fare le coccole ad amici e sconosciuti. A pagamento, s’intende» (Lettera 43, quotidiano on line). Si sta un’ora sdraiati sul lettone per godersi le coccole. Jacqueline Samuels precisa che non è prevista né consentita nessuna attività sessuale. La notizia l’abbiamo presa da un quotidiano on line, ma ne hanno parlato anche alcuni telegiornali di casa nostra.

Dunque la specializzazione in questione è per questa zona per così dire intermedia dei gesti che segnano i rapporti fra le persone, dove, da una parte, non ci si limita a guardarsi e, dall’altra, non si arriva a fare sesso. Vengono in mente, ovviamente, un mare di considerazioni. Le coccole “costano poco” nel senso che basta avere qualcuno che si prende cura di noi per godere dei suoi gesti di attenzione nei nostri riguardi. Costano poco, è vero, ma significano molto. Significano, cioè, che non ci si limita a prendere atto che ci siamo, ma che ci si vuole anche – almeno un po’ – bene. Le coccole sono preziose proprio per questo. Come le parole dette a mezza voce che non dicono nulla a chi non è abituato ad ascoltarci, dicono moltissimo per chi ci conosce. Il gesto dimesso viene impreziosito dalla grande connivenza che lo precede e lo accompagna.

Ma se questa premessa amorosa non c’è, che cosa significano le coccole? Significano un desiderio, intenso, tanto che ci si rassegna a chiederle a una sconosciuta, ma un desiderio che resta insoddisfatto. Rispetto al sesso a pagamento, questo desiderio chiede qualcosa di meno preciso ma di più diffuso, un piccolo mondo caldo, una affettività diffusa, rivendica qualcosa che potrebbe essere definito una socialità degli affetti. Ma quel mondo caldo non c’è e bisogna pagarselo. Sicché l’iniziativa della signorina Samuels, laureata in Scienze cognitive, è un piccolo segno di una grande nostalgia, patetica e, al limite, struggente.

Per quanto riguarda il costare poco, parlavo per modo di dire. Perché la signorina Samuels che è speciazzata in Scienze cognitive, appunto, conosce bene non solo le coccole ma anche il loro valore venale. Chiede 60 euro all’ora. Se siete molto in deficit di coccole e volete fare farne una scorpacciata di qualche ora, è bene fare accuratamente i calcoli prima.