E’ uno dei tanti effetti della crisi, ma forse dietro c’è di più: fatto sta che al giorno d’oggi capita che anche uno degli oggetti più desiderati e personalizzati per una ragazza venga preso a noleggio: l’abito da sposa.
Comprare un abito da sposa è il sogno di molte donne, spesso fin da bambine. Scegliere ogni dettaglio e aspetto del disegno e della composizione del vestito con cura è un aspetto radicato culturalmente nella mentalità femminile, ma qualcosa forse oggi sta cambiando.
Elena di Bergamo, 27 anni, racconta che a settembre coronerà il sogno di sposarsi con Marco. Ma ha deciso che non acquisterà il vestito, perché «Mi sembra uno spreco spendere tanti soldi per un vestito che indosserò solamente per un giorno e ingombrerà l’armadio per gli anni a venire».
Il suo ragionamento non parte solo dal risparmio di denaro, che certo ha influito sulla scelta, ma coinvolge anche una riflessione sull’essenzialità e sulla sobrietà: si può dire, insomma, che è una scelta di valore. «Il nostro matrimonio sarà all’insegna della semplicità, vorrei che tutto fosse genuino, privo di fronzoli».
Elena si è rivolta al “Centro Noleggio abiti da Cerimonia” di Milano, in via Padova. Normalmente il costo del noleggio è uguale ad un terzo del prezzo di vendita al pubblico dell’abito. Elena prosegue: «I soldi che risparmierò dall’aver noleggiato, confluiranno nel progetto che abbiamo deciso di sostenere con la nostra lista nozze», cioè con i “regali” degli invitati. «Io e il mio futuro marito – continua Elena – abbiamo deciso che non vogliamo regali, ma offerte per contribuire alla realizzazione di una scuola in Uganda. Inoltre il pranzo sarà servito dai ragazzi dell’Operazione Mato Grosso. Il nostro matrimonio sarà l’inizio di una vita insieme che segua questo stile, vogliamo essere aperti e attenti al mondo che ci circonda». Il percorso che li aspetta sarà lungo e forse non sempre facile, ma di sicuro ci sono le premesse per incominciare con lo spirito giusto.
