La storia di Alice e la chiocciola azzurra: alla scoperta della natura

Anche questa settimana vi raccontiamo una fiaba. “La chiocciola azzurra” proposta da Elide Fumagalli ci parla dell’incontro tra una bambina curiosa e una chiocciola turchina, e mette l’accento sulla necessità di rispettare e proteggere le piante e gli animali. Leggiamola e ascoltiamola insieme.

Alice, quel giorno, non avrebbe giocato a Barbie, né avrebbe guardato un cartone. Era giovedì, il giorno delle scoperte in cui lei usciva di casa e se ne andava ai giardini della città per cercare un tesoro, accompagnata dalla mamma. Lei diceva sempre la filastrocca del giovedì mentre andava.

Presto e leste andiamo ai giardini

è un segreto, lo sanno solo i vicini

che ci guardano ogni giovedì

e con gli occhi ci seguono fin qui

mentre se ne stanno ai videgames o a giocare

oppure la televisione guardare.

Noi andiamo alla scoperta della natura

anche se a volte ci fa un po’ paura

perché dentro ci immaginiamo

lupi, orchi o un mago un po’ strano.

Invece troviamo foglie colorate

semi volanti, e insalate.

Io con la mia mamma anche oggi ci andrò.

e chissà che cosa scoprirò?

 

Arrivata al parco si sdraiò a terra e si mise a cercare tra l’erba. Trovo una chiocciola enorme, tutta nera. Non ne aveva mai vista una così grande . Accanto ce n’era un’altra piccola e azzurra.

Parlando ad alta voce disse: “Ma come cavolo è che è tutta nera!”

Le rispose una vocetta, era talmente sottile che non erano necessarie le orecchie per sentirla. Arrivava dritte alla testa:  “Che cosa è un cavolo?”
Si alzò di scatto come colpita da una scossa elettrica.

Alice: “Ma.. tu parli!!!”

Chiocciola: “Anche tu e io mica mi metto a saltare come te che a momenti mi schiacci!”

Alice: “Scusa… ma come mai sei nera?”

Chiocciola: “Eh..  è una storia lunga e lenta…”

Alice: “Racconta!”

Chiocciola: “Va bene. Strisciavo sula mia bava color argento, quando mi sono imbattuta in una lucertola senza coda che mi diceva… “Oh come faccio ora.. morirò” Le ho detto, per consolarla, che la coda le sarebbe ricresciuta. Ho ripreso la mia passeggiata e, poco più in là, ho visto un ragno a cui mancavano due zampe, una mosca a cui mancava un ala, un maggiolino legato ad una corda che non riusciva più a volare e ad una coccinella a cui erano stati rubati… i puntini”.

Alice: ” Oohhh”.

Chiocciola: “Non ho potuto dire a nessuno di loro che gli sarebbero ricresciute le cose che avevano perse. Provai una tale tristezza insieme a un’incredibile paura. Mi chiusi dentro il mio guscio sigillandolo per bene, tanto c’è un buchino ed io respiro da lì. Quando, dopo tre giorni, decisi di uscire, il mio guscio era nero-tristezza con sfumature di blu-paura!”

Alice: “Ohhh mi dispiace… E tu piccolina come mai sei azzurra?”

Chiocciola: “Lei era un ovetto dentro la mia pancia. Per spararlo fuori ho fatto davvero una fatica! Ci ho messo 33 minuti secchi! Per proteggerla l’ho trasformato in una goccia di rugiada. Beh.. sembrava rugiada ma era una gelatina. Non volevo che facesse la fine degli altri insetti! Poi è  cresciuta ma… non ha mai parlato! Credo che la tristezza e la paura che ho avuto io, quando era ancora dentro di me,  le abbia fatto questo effetto”.

Alice: “Ci posso provare io a farla parlare? Sono curiosa di sapere perché è azzurra”.

Chiocciola: “Se ci vuoi provare… niente da dire…”

Alice: “Le parlerò in rima, magari si rallegrerà un po’ e mi risponderà.
Chiocciolina dal guscio azzurro cielo
sei la cosa più bella del mondo intero!
Vorresti dirmi perché sei di quel colore
dipende forse dal tuo umore?”

Sentì una voce, talmente sottile che lo sentiva nella testa senza passare dalle orecchie.

“Sono Turchese la chiocciolina
Non ho parlato perché non c’era la rima!
Ma ora che ti vedo ti voglio dire
Che c’è ancora molto da capire!
Per voi bambini, cuccioli umani
quando venite usate le vostre mani
non per conoscere capire e amare
ma solo per distruggere e strappare
Da piccolini e anche da grandi
per noi siete dei giganti
che spesso uccidono e fanno a noi del male
invece di conoscerci e osservare.
Se ci vedeste da vicino
capireste che abbiamo un cuoricino.
Siamo vivi proprio come voi!
Noi non uccidiamo la natura
dillo a tutti di prendersene cura!
Io sono azzurra, questo è il mio nome
perché ho la speranza dentro il mio cuore”.

Alice rimase in silenzio perché si vergognava che un bambino, qualcuno della sua… specie, potesse fare questo, agli animaletti del prato. E perché anche i grandi distruggevano alberi e con essi gli animali che vi abitavano.

Appoggiò il suo palmo a terra, per tutto il pomeriggio rimase così, mentre le chioccioline lentamente salivano. Malgrado tutto quello che avevano visto, si fidarono di nuovo di una bambina perché gli animali, si sa, sanno guardare dentro il cuore, più di tutti noi!

Alice aspettò che scendessero dalla mano e tornò a casa saltellando. Chissà quali altre scoperte fece nella sua vita, perché quando hai il cuore aperto, vedi la bellezza anche in una chiocciolina dal cuore triste e in un’altra color azzurro-speranza di un mondo migliore.