San Giovanni Paolo II a tavola con i vescovi del mondo

«Questo strumento della collegialità dei vescovi è efficace. E poi è uno strumento non tanto nelle mani nostre – quanto in quelle – di Dio e dello Spirito Santo». Così parlava del Sinodo dei vescovi, al termine di quello del 1990, san Giovanni Paolo II, di cui oggi ricorre per la prima volta la memoria liturgica, fissata da Papa Francesco nel giorno in cui, nel 1978, Karol Wojtyla celebrò la messa d’inizio pontificato. «La storia moderna del rapporto tra il collegio episcopale e il Papa nasce nel Concilio Vaticano II e, in particolare, nella prima assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi», rimarca la vaticanista Angela Ambrogetti, che, per l’occasione, ha dato alle stampe il libro «Il mistero dei 12. I vescovi del mondo a tavola con Giovanni Paolo II» (Tau editrice). Un volume nel quale propone alcuni dei discorsi che papa Wojtyla fece, a braccio, mentre sedeva a tavola con i vescovi durante i suoi viaggi apostolici. Un patrimonio – precisa la vaticanista – messo a disposizione grazie all’archivio sonoro della Radio Vaticana, che «custodisce alcune registrazioni di quei momenti», «brani di discorsi improvvisati da Giovanni Paolo II in ogni parte del mondo, dai quali si traggono significative indicazioni su come il Concilio abbia cambiato il senso stesso della comunione tra i vescovi e con il Vicario di Cristo».