Costa Concordia: trovata l’ultima vittima. E la parola fine

Ora, mestamente, può essere pronunciata la parola “fine”, pur con il dolore e la tristezza che accompagna le tragedie umane. Il relitto della Costa Concordia, che dal 27 luglio 2014, giace nell’area portuale genovese di Pra-Voltri per le operazioni di smantellamento, ha finalmente restituito il corpo dell’ultima vittima del naufragio avvenuto, per pesanti responsabilità umane, venerdì 13 gennaio 2012 presso Punta Gabbianara, all’Isola del Giglio. Si tratta di Russel Rebello (anche se ufficialmente si è ancora in attesa del test del Dna), 32 anni, indiano, cameriere sulla Costa Concordia. I suoi resti sono stati rinvenuti all’interno di una cabina al ponte 8, sotto un cumulo di detriti. Ora, col suo ritrovamento, tutte le 33 vittime (27 passeggeri, 5 membri equipaggio, 1 sommozzatore) sono state restituite al dolore e alla pietà dei loro cari. In attesa delle risultanze processuali, ultimo elemento ancora incompiuto, può finalmente calare il silenzio su questa terribile vicenda. Un silenzio di memoria, però, non certo di oblio, un ricordo vigile che ci consenta di continuare ad onorare le vittime, ma soprattutto di evitare altre tragedie simili. Ora, le parole pronunciate da Kevin Rebello alla notizia del ritrovamento dei resti del fratello Russel, “India we are coming”, in qualche modo rappresentano il compendio dei sentimenti che albergano nei cuori di tutte le famiglie colpite da questa tragedia. È tempo per tutti, dunque, di “tornare a casa”, uniti nel ricordo e consapevoli delle responsabilità umane che hanno causato tutto questo. Nella speranza che non accada mai più.