Suor Cristina e i tanti modi di rispondere alla chiamata

Domenica sera, a “Che tempo che fa” la ormai celebre suor Cristina ha spiegato perché la fa la cantante e perché lo fa da religiosa. Ha citato le esortazioni del Papa ad andare nelle periferie. Immagino che se tu avessi una bella voce non andresti a cantare e non incideresti dischi. Vuoi spiegarci i motivi che, credo, ci faranno capire anche alcuni motivi della tua vocazione? Roberto

È vero, caro Roberto, non ci è possibile cantare sui palcoscenici di teatri o di talk-show, ma la passione della musica e del canto ci appartiene! In quanto a incidere dischi, non mettiamo limiti alla provvidenza! Anni fa, ad esempio, ci fu offerta la possibilità di collaborare con il SERMIG di Torino nell’incidere, assieme ad altri gruppi, un CD con una Messa dedicata al santo padre Giovanni Paolo II, dal titolo “Dal basso della terra”, opportunità che accettammo con molta gioia e…sorpresa! La nostra vocazione in monastero ci offre, al passo con i tempi, occasioni per essere presenti in modo inaspettato!

QUANDO DIO BUSSA ALLA PORTA DEL CUORE

I motivi che giustificano, oggi, le nostre scelte cercano di essere coerenti alle opzioni di fondo che qualificano la nostra forma di vita e che ci hanno portato a sceglierla. Perché siamo in monastero? Cosa ci ha spinto a lasciare una vita ricca di opportunità, anche professionali, per porci con umiltà di cuore alla sequela di Gesù? Cosa è accaduto? Che senso ha continuare a rimanerci?
La vocazione è dono che discende dall’alto e che bussa alla porta della libertà del cuore. Accade, ad un certo punto della vita, di trovarsi davanti a un grande regalo dal quale dipende tutta la nostra esistenza.
Quando Dio irrompe nella vita di una persona, infatti, può accadere di tutto, proprio di tutto! Così è stato per me e per ciascuna delle mie sorelle: un profondo, insaziabile e, a volte tormentato, desiderio di autenticità, di verità, di gioia ci ha poste alla ricerca di un “di più” che desse unità e senso al grande puzzle della nostra vita, donandoci di approdare, lentamente, al grande porto del Vangelo e della fede. L’incontro con il Signore Gesù, la scoperta della Sua presenza e del Suo amore ha dato veramente un orientamento nuovo ai nostri passi, aprendoci a orizzonti diversi e affascinanti. L’esperienza vissuta da tutte noi è stata simile a quella di una nuova nascita che, sebbene, non sia stata esente da dolorosi travagli, ci ha colmate di gioia e di stupore! Una missione unica ci è stata affidata nella Chiesa affinché, l’Amore del Padre sia conosciuto e accolto da tutta l’umanità. Attraverso le singolari modalità che caratterizzano la nostra forma di vita francescano-clariana, quali la vita fraterna e la povertà, possiamo misteriosamente giungere alle periferie dell’umanità, per ossigenarle con la freschezza dell’amore! La missione è alta, richiede audacia, fede, abbandono, creatività e una buona dose di “incoscienza evangelica” per trovare linguaggi sempre nuovi e attuali, affinché il Vangelo possa continuare a parlare all’uomo del nostro tempo.

LA PARTITA DI SUOR CRISTINA

E suor Cristina? Suor Cristina ha trovato nel canto la modalità per far giungere al cuore di tanti fratelli la buona notizia del Vangelo, attualizzando il dono carismatico del suo fondatore.
Come lei, anche ciascuna di noi, nel nascondimento della vita quotidiana, gioca la medesima partita, accettando la sfida di continuare a rispondere liberamente a quell’intuizione iniziale che, nell’entusiasmo della giovinezza, aveva inebriato il nostro cuore e lo aveva dilato a immensi orizzonti.
E la musica? In monastero la musica e il canto sono ben curati allo scopo di rendere le nostre celebrazioni liturgiche sempre più opportunità per rivelare il grande mistero di Dio. Non mancano nemmeno alcuni strumenti musicali che arricchiscono il nostro canto.
E …non mettiamo limiti alla provvidenza! Non è detto che sia così impossibile incidere altri CD!