Caterina da Siena a Le Città invisibili: un concentrato di coraggio, franchezza e passione

La figura religiosa e storica di Caterina da Siena è stata la protagonista del secondo appuntamento de “Le Città Invisibili – Maestri e culture in dialogo”, iniziativa della Fondazione Adriano Bernareggi e del Festival della Cultura, proposto lunedì 1 dicembre al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo. Sul palco due donne: l’attrice Arianna Scommegna e la regista Serena Sinigaglia, qui anche nell’inedita veste di interprete, indossata in modo convincente.
Le loro voci affiatate, intense, hanno dato vita ad una sceneggiatura che ha intrecciato testi diversi mettendo al centro la monaca e mistica medievale e le sue lettere: più classico quello della scrittrice bergamasca Elena Maffioletti, più contemporaneo quello della scrittrice sarda Michela Murgia (premio Campiello 2010 per Accabadora). Nella prima parte della lettura recitata si è ascoltato il testo di Elena Maffioletti e gli spettatori hanno potuto conoscere la storia di Caterina attraverso le parole di Giovanna, sorella gemella morta pochi giorni dopo la nascita: Sinigaglia parla e si rivolge anche alla Santa, ma soprattutto racconta al pubblico la biografia di Caterina che si intreccia con la storia del Trecento. Caterina è lì accanto, rivolge lo sguardo alla sorella e poi parla a tutti attraverso le sue lettere che ha spedito anche ai potenti del tempo, trattando di fede, politica e questioni ecclesiastiche: la Scommegna mostra la passione, la franchezza e il coraggio della Santa, tratti che emergono dalle parole racchiuse nelle sue missive. Dopo uno stacco in cui le due interpreti si sono cambiate d’abito, mentre scorrevano in sottofondo le note di “Anima fragile” di Vasco Rossi, si è passati alla seconda parte con il testo di Michela Murgia che porta il pubblico nel presente: una conferenza stampa con Caterina che risponde alle domande dei giornalisti. Caterina non ha paura di rispondere. Lei, sposa di Cristo, ha scritto le sue lettere per esortare, richiamare e per invitare ad agire per il bene dei fedeli e per il bene comune. La proposta è stata apprezzata dal pubblico. I testi di Maffioletti e Murgia si sono rivelati interessanti e la lettura recitata di Scommegna e Sinigaglia è stata emozionante.

Foto di Gianfranco Rota

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