La la pulce nell’orecchio/Atalanta – Cesena 3-2. Folle risveglio

Atalanta batte Cesena 3-2 (1-2). Nerazzurri, vittoria “da Atalanta” per la felicità degli appassionati di luoghi comuni. Gara divertente e rocambolesca.

Il Cesena, che fino ad allora non era mai ripartito, intorno alla mezz’ora ha segnato in rapida successione due gol con Defrel. A trenta secondi dell’intervallo accorcia Benalouane sugli sviluppi di una palla ferma. Nella ripresa, in un un batter d’occhio, l’Atalanta ribalta il risultato, prima con Stendardo in mischia sempre in seguito a calcio piazzato, e poi con Moralez, la cui segnatura è un autentico regalo dell’ex Capelli. Sicché gli uomini di Colantuono, in una manciata di minuti, hanno realizzato più della metà delle cinque reti totalizzate in tredici giornate! Il risultato può dirsi giusto. Nonostante il velleitario forcing dei romagnoli, una volta sotto, l’Atalanta avrebbe potuto mettere al sicuro il risultato. Colpiti due legni.

La prestazione ha denunciato luci ed ombre. Il gioco scorre poco o non scorre affatto. Dovendo attaccare senza avere un’organizzazione decente, si rumina una manovra sterile e prima o poi si finisce per concedere lo spazietto giusto in contropiede. Questo è accaduto in campo nel primo tempo. Che cosa sia poi successo negli spogliatoi non si sa. Fatto sta che non è di tutti i giorni rimontare tanto velocemente. Un po’ con l’aiuto della fortuna, ma anche con apparente naturalezza. Bianchi è entrato al posto di Gomez. Dimostrazione che, se si desidera far male, bisogna schierare attaccanti di ruolo e per mentalità. Un conto è lasciare Denis in area da solo, un altro paio dì maniche affiancargli un compagno forte fisicamente.

La formazione di partenza era come al solito troppo prudente, con Zappacosta alzato in qualità d’esterno di centrocampo per far posto al trio di difensori puri Benalouane-Stendardo-Cherubin. Zappacosta s’è poi presto infortunato, sostituito da D’Alessandro. Tre punti indispensabili, che lasciano tuttavia uno strascico di nervosismo. Alla fine del primo tempo, il pubblico ha fischiato a lungo Colantuono, che non ha per nulla gradito. Applausi al contrario per Denis, quando è stato sostituito (dentro Migliaccio, a guardia del 3-2). La gente s’è perciò schierata dalla parte dell’argentino, a cui una parte della critica sta attribuendo le maggiori responsabilità di questo campionato cominciato faticosamente. Aver battuto il Cesena non può che essere considerato un passo avanti piccolo piccolo, tenuto conto che i romagnoli, penultimi in classifica, hanno confermato la loro endemica fragilità. Cesare Malnat