I giocatori anonimi: chi ha una ludopatia perde il senso delle regole

Esattamente 15 anni fa, nel dicembre 1999, nasceva a Milano l’associazione nazionale dei Giocatori Anonimi. L’associazione bergamasca, il cui gruppo principale si riunisce a Torre Boldone ogni giovedì dalle 21 alle 23, è nata nel 2006 grazie a Mariangela, una donna che faceva già parte del gruppo di Brescia. La tecnica di questi gruppi di auto-aiuto deriva da quella già nota in letteratura degli Alcolisti Anonimi, con i celebri “12 passi di recupero”. Nel frattempo sono nati altri gruppetti di circa 5 persone: Grassobbio, Dalmine e Dalmine 2. Quest’ultimo è l’unico con incontri pomeridiani, per la maggior partecipazione di donne, spesso casalinghe. A oggi si contano 80 gruppi su tutta la penisola, a stare ad indicare un fenomeno in espansione e/o una maggior presa di coscienza da parte della società riguardo alla questione.

PARTECIPANTI
Candido è a Torre Boldone tra le persone che hanno più anni di astinenza, ha smesso di giocare 7 anni fa e mi ha gentilmente concesso un’intervista. Non dev’essere facile parlare delle proprie dipendenze a una sconosciuta, ed è anche per questo che non è stato immediato trovare qualcuno disposto a farlo. Scopro che, oltre ad essere il referente per il gruppo di Bergamo, è anche il coordinatore della Lombardia, la quale conta 22 gruppi. -Non ci sono gerarchie di potere- mi spiega -C’è chi si occupa delle bevande, chi del sito web, chi fa il telefonista, chi fa il rappresentante o il segretario, ma siamo tutti servitori-.
Il gruppo di Torre Boldone è ampio, formato da 40 persone delle quali circa 22 presenziano all’incontro settimanale. Esso è suddiviso in tre fasi: un preambolo iniziale in cui si legge un passo dai libri degli Alcolisti Anonimi, la parte di testimonianza vera e propria dei vari giocatori, con una successiva elaborazione del gruppo, e infine la lettura della “preghiera della serenità”. Per gestire al meglio gli incontri il conduttore della serata deve aver frequentato il gruppo da almeno 5 o 6 mesi, come dice Candido “ci sono delle persone che formano la spina dorsale del gruppo”, e quelle ci sono sempre.

LE REGOLE DEL GIOCO
Il clima delle serate si basa su alcuni semplici principi, che devono essere rispettati da tutti i membri del gruppo. Il primo è ovviamente: non giocare. Sono vietati tutti i giochi, dal gioco d’azzardo, alle roulette e ai giochi online fino alla tombola di paese. Il secondo più importante è: non giudicare una testimonianza. Dopo la testimonianza si resta in silenzio, si dice come si sarebbe potuta affrontare più efficacemente la situazione e si sostiene la persona che ha parlato, la si incoraggia, accompagnandola lungo il suo percorso, di volta in volta. Altri principi fondamentali sono: l’anonimato e l’autofinanziamento. Ogni volta chi può versa “la settima”, ossia 1 euro per l’affitto della stanza, le bevande, i pasticcini, insomma tutto ciò che può servire durante gli incontri.
Ritengo molto importante l’istituzione di questi principi nei gruppi. Parlando con Candido è emersa l’esigenza di riflettere sulle regole. Spesso chi si trova soggetto a una forma di ludopatia perde del tutto la concezione di cosa sia una regola. La compulsione ricade poi in altre sfere della vita, e così i giocatori sono spesso affetti da altre dipendenze, quali quelle da alcool o da droga. Una persona compulsiva non riesce a trattenere certi tipi di comportamento, e determinati accorgimenti possono aiutarla: piccole regole, amicizia, umiltà, gentilezza, e molto rispetto. Anche la spiritualità va rispettata, ogni fede e religione è accolta. -Per quanto riguarda Dio- dice Candido: -Ognuno se lo fa suo.-

BONUS
Esiste un’associazione parallela a quella dei Giocatori Anonimi, formata dai loro familiari. Si chiama “Gamanon” e anch’essa ha istituito degli incontri di gruppo per supportare i giocatori. Candido mi spiega che in Giocatori Anonimi sono presenti anche degli amici professionisti che collaborano con loro, psicologi e psicoterapeuti che consigliano ai loro pazienti di partecipare ai gruppi di auto-aiuto e seguire con loro un percorso di cura. Inoltre si sta aprendo la prospettiva di collaborare con altre associazioni tra cui “Focus”, che sostiene che tutte le dipendenze possono essere sconfitte mediante i 12 passi di recupero, e recentemente due rappresentanti sono stati a una giornata di formazione a Milano de “La Croce Rossa” sulle ludopatie, perciò non si esclude una futura collaborazione anche con loro.