Bergamo: oltre il 42% degli studenti ha giocato d’azzardo almeno una volta

Secondo l’Asl, sono ben 240 i giocatori d’azzardo trattati in provincia di Bergamo da Sert e Smi dal 1 gennaio di quest’anno al 15 novembre: trend in forte crescita, basti pensare che nel 2013 erano 223 e 182 nel 2012. E a livello regionale Bergamo presenta il maggior numero di utenti subito dopo Milano.

Le stime (Valori assoluti calcolati su dati Istat 01.01.2014 ): A livello generale i giocatori d’azzardo tra i 18 e i 74 anni nella nostra provincia, secondo le stime del Ministero della Salute (2011), sono 434.073. Di questi i giocatori d’azzardo “problematici” vanno dai 14.065 ai 42.083, mentre quelli “patologici” dai 5.537 ai 24.364.

LE DIPENDENZE DA GIOCO

Nel 2013 sono stati in carico ai SerT della provincia di Bergamo 223 soggetti con problematiche di Gioco d’Azzardo Patologico, di cui 85 già in carico negli anni precedenti e 138 “nuovi”, ossia soggetti che si sono rivolti per la prima volta ai servizi nel corso dell’ultimo anno. Il 77,1% dell’utenza con problematiche di Gioco d’Azzardo Patologico in carico ai SerT è di genere maschile (83,2% dato nazionale), con un rapporto maschi/femmine pari a 3,4. L’età media degli utenti in carico è di 48 anni, con un’età media femminile che supera di 6 anni quella maschile (m = 46,6 anni; f = 52,9 anni). Tra i nuovi utenti l’età media è lievemente inferiore (47,7). Anche tra i nuovi utenti si conferma un’età media dei soggetti di genere maschile inferiore (46 vs 51). L’analisi dell’utenza per fasce di età evidenzia come le classi maggiormente rappresentate siano quelle dell’utenza adulta: il 43,5% dell’utenza ha più di 50 anni ed il 33,6% si colloca nelle fasce 40 – 50 anni. Si segnala che nel 2013 29 soggetti in carico al Sert per Gioco d’Azzardo Patologico presentavano anche problematiche di abuso di alcol (8 soggetti) o di sostanze stupefacenti, costituite da cannabis e cocaina. Per quanto riguarda la condizione familiare, il 47% è coniugato e il 5% convivente, il 25% è celibe/nubile e, infine, il 18% separato o divorziato. Passando al dato sulla scolarizzazione, quasi metà dell’utenza ha conseguito la licenza media, mentre un 11% la licenza elementare, ma ben il 39% ha conseguito un’istruzione superiore.

“MALATI” DI SLOT MACHINE

La tipologia di gioco maggiormente praticata dall’utenza afferita ai SerT è rappresentata dalle slot machines (69%), seguita dalle lotterie istantanee (9%) e dalle scommesse sportive (7%). I dati mostrano una domanda in rapido e consistente incremento: gli utenti sono raddoppiati (+111%) dal 2010 al 2013 e cresciuti di un terzo (+24%) dal 2012 al 2013: se nel 2010 erano 121, nel 2011 sono diventati 182 e 223 nel 2012. I dati provvisori del 2014 (da gennaio a novembre) dicono che siamo in presenza di un ulteriore aumento, dato che sono saliti a 240. A livello regionale, inoltre, l’Asl di Bergamo, dopo quella di Milano, presenta il maggior numero di utenti.

ANCHE GLI STUDENTI GIOCANO

Nel 2011 il 41,2% degli studenti della provincia di Bergamo dichiarava di aver praticato, almeno una volta nell’ultimo anno, giochi in cui si puntano soldi, in particolare i maschi (51,6% contro il 31,4% delle ragazze), in linea con le prevalenze regionali (41%) ed inferiore a quella nazionale (46,8%). Le prevalenze riferite a questi studenti aumentavano progressivamente con il crescere dell’età.Tra coloro che negli ultimi 12 mesi avevano praticato giochi in cui si scommetteva denaro per il 14% dei maschi ed il 4% delle femmine si era trattato di un comportamento ripetuto almeno 20 volte nel corso dell’anno. Dopo un incremento progressivo dal 2008 in poi, nel 2011 si osservava un decremento delle prevalenze. La tipologia di giochi preferita dagli studenti della provincia risultavano il “Gratta e vinci/Lotto istantaneo” per le femmine (84,4%) e le “scommesse sportive” per i maschi (47,5%); seguono “Lotto/Superenalotto”, “Poker texano” e “Macchinette elettroniche/slot machine”. In base alle risposte fornite dagli studenti al questionario che valuta il grado di problematicità connesso al comportamento di gioco, si evidenzia che per il 25% risulta associato ad un rischio minimo (Lombardia=20%; Italia=21,7%) e il 9,4% ad un rischio moderato, definibile come “gioco problematico” (Lombardia=9,4%; Italia=10,4%).

“UN RISCHIO DIFFUSO”

“Il problema esiste anche a Bergamo e non lo dico solo io: è un allarme che viene lanciato da tanti attori diversi, dagli assistenti sociali, dagli sportelli dei Centri di Ascolto della Caritas, dalle associazioni dei commercianti – ha sottolineato Marco Riglietta, direttore del dipartimento Dipendenze dell’Asl di Bergamo – che il problema sia presente è quindi del tutto evidente, come lo è il rischio che il gioco d’azzardo di per sé si trasformi in patologia. Alcune tipologie, inoltre sono più a rischio di altre: ad esempio le slot machines sono più a rischio del poker, così come le scommesse online sono più a rischio delle corse dei cavalli”. Esistono molte tipologie di gioco d’azzardo diverse, dunque, ma da cosa dipende il fattore di rischio più accentuato o meno? “Dipende sostanzialmente dalla capacità di utilizzare suoni e colori legati al gioco d’azzardo, in corrispondenza della rapidità di stimolo della gratificazione- ha aggiunto lo stesso dottor Riglietta- e questo è un fattore che può portare allo sviluppo di una dipendenza”. Qual è la linea di demarcazione, il punto di non ritorno, tra il semplice desiderio di giocare e di rilassarsi e comportamenti invece che denotano lo sviluppo di una patologia e di un problema? “Le posso fare una battuta? Cancelliamo il termine “ludopatia”: il gioco non è una patologia, anzi, è un beneficio in sé- ha spiegato lo stesso Riglietta- la patologia da gioco d’azzardo è tutt’altra cosa è implica una serie di comportamenti ben precisi: noi li studiamo da tempo, ma devo dire che se spesso molti potenziali pazienti non si rivolgono al servizio sanitario. Stiamo parlando, infatti, di problemi verso i quali esiste una certa stigma sociale, analogamente a quanto avviene per le tossicodipendenze”.