Bambini uccisi da adulti che sono bambini. A proposito di alcuni drammi recenti

Foto: scene di disperazione a Peshawar in Pakistan, dopo la strage dei 141 bambini e adolescenti

Oggi i funerali del piccolo Loris, nella chiesa San Giovanni Battista di Santa Croce Camerina. Il giudice non ha permesso alla madre di esserci.

DRAMMI LONTANI E VICINI

In questi stessi giorni sono arrivate le notizie raccapriccianti sulla strage dei 141 bambini e ragazzi a Peshawar in Pakistan. E sempre in questi giorni i giornali informano sulla interminabile vicenda di Yara Gambirasio: il camion di Bossetti ha girato per quasi un’ora prima dell’uscita di Yara dalla palestra, il giorno in cui la ragazza di Brembate è sparita. Dunque i sospetti si infittiscono sul muratore di Mapello. Sono notizie molto diverse, molto lontane tra di loro. Ma anche stavolta l’informazione ha abolito le distanze e notizie così variamente drammatiche che riguardano fatti avvenuti in luoghi e tempi lontani fra di loro, le troviamo tutte nella stessa pagina di giornale, nello stesso notiziario televisivo, nella stesso sito internet.

I RUOLI CHE SI CANCELLANO

Ora queste notizie ci dicono che in ambiti, appunto, molto diversi fra di loro viene fuori, drammaticamente, una situazione simile: bambini e ragazzi che dovrebbero essere protetti dagli adulti diventano loro bersagli. Gli adulti immaturi o prigionieri di ideologie aberranti si sfogano su chi non è capace di opporre resistenza. E così, invece di essere semplicemente forti perché adulti, pensano di essere adulti perché forti e si illudono di essere forti solo perché fanno violenza a un bambino o a un adolescente, enormemente più debole di loro: una strana forza misurata dalla fragilità delle vittime. Questi fatti rimandano a un dato generale che è inquietante. Le differenze e i ruoli si stanno progressivamente cancellando. Una mamma diventa impulsiva come un bambino, un uomo maturo fa l’adolescente con una ragazzina (in attesa di sapere se è Bossetti o qualcun altro) e dei fanatici religiosi fanno la guerra con dei ragazzi, come se fossero, loro adulti, dei ragazzini che giocano a fare la guerra.
Sono soltanto spunti, ovviamente. Troppo diversi per essere semplicemente generalizzati. Ma gli spunti possono essere visti come una messa in guardia. Basta che ci siano e basta che qualcuno abbia il coraggio di pensarci un istante e di trarre qualche doloroso, utile ammonimento.