Preghiera, dialogo, incontro: nascono i Cenacoli Giovannei

San Giovanni XXIII come modello di vita cristiana e di stile ecclesiale. È questa l’idea che sostiene la nascita dei «Cenacoli Giovannei», iniziativa nata dalla Fondazione Giovanni XXIII. Perché, prima di tutto, chiamarli “cenacoli”? Ce lo spiega don Ezio Bolis, direttore della Fondazione Papa Giovanni XXIII: «Il nome richiama subito il Cenacolo dove Gesù, nell’Ultima Cena, seduto a mensa con i suoi amici più intimi, ha istituito l’Eucaristia. Nel Cenacolo è nata la Chiesa, il giorno di Pentecoste, quando gli Apostoli, raccolti in preghiera con Maria, hanno ricevuto lo Spirito Santo. Dal Cenacolo sono partiti per annunciare il Vangelo di pace nel mondo intero. Eucaristia, Pentecoste, Chiesa, Vergine Maria, annuncio del Vangelo, ministero apostolico, amicizia, pace: sono i temi più cari a Papa Giovanni, gli elementi principali della sua spiritualità». All0 stesso tempo è un’immagine calda, che richiama un momento di convivialità e di semplicità, anche questi aspetti cari a Papa Giovanni XXIII e vicini alle sue origini contadine: un gruppo di persone riunite intorno a un focolare per mangiare insieme, condividendo, in questo caso, non solo il cibo ma anche preghiera, riflessioni, pensieri.

Che cosa sono, infatti, i cenacoli? «Sono gruppi – continua don Ezio – nei quali viene offerta la possibilità di avvicinare accostarsi e di approfondire con assiduità e metodo la spiritualità di san Giovanni XXIII. È un modo per promuovere una devozione a Papa Giovanni che vada oltre i gesti della tradizione popolare, la preghiera, le candele, che sono importanti ma non contribuiscono a conoscere meglio la figura del santo. La devozione non può limitarsi ad esprimere un sentimento religioso ma è fondamentale che porti a vivere un’esperienza spirituale, anche se non necessariamente intellettuale. La Fondazione fa anche questo, promuove approfondimento e studio sulla figura di Papa Giovanni. In questo caso ci rivolgiamo a tutti: sacerdoti, laici, gruppi, parrocchie, comunità religiose, per promuovere una devozione che sia nutrita solidamente, e per creare una rete di persone che possano anche comunicare e condividere le loro esperienze».
Quando si ritrovano e come funzionano questi cenacoli? «Non abbiamo pensato a un calendario fisso – spiega don Ezio -. Ogni cenacolo potrà organizzarsi a seconda delle proprie esigenze. L’indicazione di massima che diamo è quella di promuovere un incontro mensile, in un giorno fisso o nella ricorrenza di qualche data significativa. Noi abbiamo una traccia in cui, mese per mese, è individuata una data importante che ricorda un momento del percorso di Papa Giovanni. La prossima, per esempio, è il 25 gennaio, io giorno dell’annuncio del Concilio. Ma non è necessario che l’incontro si svolga necessariamente in quel giorno. Ci sono solo due appuntamenti all’anno che manteniamo fissi: il 25 novembre e il 3 giugno, i giorni della nascita e della morte di Angelo Giuseppe Roncalli».

Che cosa succede agli incontri dei Cenacoli? «La traccia di base – chiarisce don Ezio – prevede uno schema semplice e duttile, che si può adattare alle circostanze. Solitamente prende avvio dalla lettura di una pagina tratta dal “Giornale dell’anima” di Papa Giovanni, seguita da un breve commento. Dopo una pausa silenziosa, si può dare spazio di condivisione di quanto il testo ha suggerito a ciascuno. Si conclude con una preghiera ispirata da san Giovanni XXIII. È auspicabile che almeno in alcune occasioni si celebri l’Eucaristia utilizzando i testi propri della memoria liturgica di San Giovanni XXIII e pregando anche per le persone vive e defunte legate ai Cenacoli Giovannei. Sarebbe bello che alla preghiera, talvolta seguisse anche un momento di convivialità fraterna, in un clima di semplicità che ben si addice alla figura di Papa Roncalli». A fare da filo conduttore sono alcuni frammenti scelti del giornale dell’anima: «Gesù abbellisci l’anima mia con la tua presenza»: semplici e forti, le parole di San Giovanni XXIII arrivano dritto al cuore. «Il giornale dell’anima – osserva don Ezio – è considerata l’opera simbolo di Papa Giovanni, è imbevuto della sua spiritualità, lui stesso diceva “la mia anima è in questi fogli più che in qualsiasi altro posto. Noi ne proponiamo la lettura con un approccio devozionale. Nella scheda che la Fondazione prepara come traccia per l’incontro mensile c’è anche un breve commento non solo di tipo storico, ma teologico e spirituale, con le idee principali, le suggestioni, le fonti. E poi si indicano alcuni spunti che possono aiutare ad avviare un dialogo o una riflessione personale, cercando per esempio di capire che cosa può dire oggi una pagina di quel tipo».

Al primo incontro, il 25 novembre, hanno preso parte una sessantina di persone. «Ai cenacoli – aggiunge don Ezio – non manca un momento di convivialità che rispetta lo stile giovanneo delle relazioni. Accanto all’approfondimento della spiritualità c’è anche la promozione delle relazioni tra le persone che partecipano. Si condivide una serata attorno al fuoco come in un cascinale contadino ai tempi di Roncalli con le caldarroste».

L’auspicio è che nasca una rete, reale e virtuale, intorno a San Giovanni XXIII: «Ci auguriamo che i gruppi possano mantenersi in contatto, utilizzando anche i mezzi offerti da internet, a partire dal sito della Fondazione, e che qualche considerazione su ciò che si legge possa essere diffusa e condivisa. Ci auguriamo che i cenacoli diventino un luogo molto semplice di scambio delle riflessioni e delle proposte legate alla devozione nel senso più nobile del termine. Non escludiamo di poter ospitare nella sede della Fondazione una volta ogni tanto qualche cenacolo esterno e di tanto intanto andare noi a trovare come Fondazione i diversi cenacoli. Non vogliamo creare vincoli rigidi, abbiamo tracciato alcune linee fondamentali di sviluppo, ora vedremo». Oltre al cenacolo di Bergamo, anche se l’iniziativa è nuovissima, ne sono già nati alcuni anche fuori provincia, per esempio a Varese e addirittura a Malta.

Questa iniziativa di carattere più spirituale ed esperienziale va ad affiancarsi al lavoro prezioso di approfondimento che la Fondazione continua a svolgere sotto il profilo scientifico e teologico: è appena uscito, a questo proposito, il secondo numero della rivista della Fondazione.

Per informazioni sulle modalità di iscrizione ai Cenacoli Giovannei, che è gratuita, si può inviare una e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: cenacoli@fondazionepapagiovannixxiii.it oppure telefonare al numero 035.4284103. La Fondazione Papa Giovanni XXIII, che ha sede a Bergamo, in via Arena 26, sta preparando sul proprio sito web (www.fondazionepapagiovannixxiii.it) una sezione interamente dedicata ai Cenacoli Giovannei. Anche il nostro settimanale seguirà l’attività dei cenacoli da vicino. Vi terremo aggiornati.