Non schiavi ma fratelli: a Longuelo la veglia «24 ore per la Pace »

Si terrà tra il 23 e il 24 gennaio a Longuelo, alla chiesa Beata Vergine Immacolata, la veglia “24 ore per la Pace”, nata sette anni fa da un’iniziativa della Caritas diocesana Bergamasca e dell’oratorio di Borgo Santa Caterina per sensibilizzare i giovani sul tema. 24 ore per dare modo a tutti i giovani di Bergamo di scegliere un qualsiasi momento, dalle 20.30 di venerdì 23 gennaio alle 19.30 circa del 24, da dedicare alla preghiera per questo tema o fermarsi a riflettere assieme ad altri giovani, in primis quelli del quartiere ospitante, impegnati in prima linea nell’organizzazione.

La serata di venerdì sarà dedicata all’approfondimento del tema, guidato dal messaggio del Papa Francesco per l’1 gennaio, la 48a giornata mondiale della Pace, intitolato “Non più schiavi ma fratelli”e declinato attraverso diversi linguaggi espressivi: danza, teatro, musica, parola, preghiera. Durante la notte invece, dalle 23.00 in poi, sarà possibile accedere alla chiesa per dei momenti di preghiera personali con l’adorazione della Croce. La giornata di sabato sarà suddivisa in tre momenti: la mattina riservata alla preghiera degli impegnati nelle parrocchie, il pomeriggio alla preghiera delle classi del catechismo e la sera si terrà la Messa conclusiva con il vescovo Francesco.

In questi anni la veglia ha attraversato diverse parrocchie della città, coinvolgendo giovani, educatori, animatori, catechisti, curati e parroci. Il percorso della veglia ha visto coinvolte: S. Caterina, Campagnola, Loreto, Malpensata, Monterosso, Boccaleone. Le prime due veglie erano incentrate sui conflitti dimenticati, i focolai di guerra nel mondo che non hanno mai fatto notizia, ma che esistono e fanno fatica a estinguersi, anche se spesso noi ne siamo al corrente. Per cercare di mettere in moto percorsi di approfondimento, le tematiche sono state poi ampliate, collegandosi al messaggio annuale del Papa per la giornata mondiale della Pace. La partecipazione è sempre buona e in crescita: se alla prima edizione l’appuntamento era passato in sordina, nel corso degli anni è diventato un evento in chiusura del mese della Pace arrivando ad avere anche mille partecipanti.
Quest’anno la protagonista sarà la suggestiva chiesa-tenda in cemento di Longuelo. Le performance saranno ispirate ai due concetti antitetici di Schiavitù e Fraternità, ripresi dal messaggio del Papa e applicati dai giovani longuelesi come filtro di riflessione riguardo alle opere di misericordia nel nostro tempo, citate nel libro di Giorgio Cosmacini “Compassione: le opere di misericordia ieri e oggi”. Questa attenzione alla parola è da sottolineare data la presenza dei giovani anche nella Redazione del Giornale di Longuelo “Longuelo e Comunità”, i quali si sono resi disponibili a realizzare degli scritti su questi temi e a coinvolgere altri giovani di Longuelo a fare altrettanto.

La veglia ha lo scopo di aiutare i giovani nel percorrere cammini di autentica libertà: libertà dalle nuove forme di schiavitù e dalle dipendenze, libertà per nuove vie di amicizia e di fraternità umana.
La pace non è prerogativa dei potenti del pianeta ma è costituita dagli atteggiamenti e dalle posizioni quotidiane dell’individuo, cittadino del mondo, sui quali possiamo fermarci a pensare e sui quali possiamo agire in prima persona.
Se la Chiesa placa la sua routine quotidiana per vegliare sulla Pace, forse potremmo anche noi placare la nostra per qualche minuto, provare a pensare anche ai fatti di questi giorni, e a quanto in questo scottante periodo storico sia un’esigenza di vitale importanza tutelare la pace, come valore fondante dell’Europa e di ogni religione, per sconfiggere ogni estremismo e fanatismo, a partire da noi stessi, qui e ora, nella vita di tutti i giorni.