Manca il senso della partecipazione attiva in politica. Partiamo da lì

C’è una cosa di cui si sente particolarmente la mancanza: la consapevolezza di quanto sia importante la partecipazione attiva in politica. Facile lamentarsi e puntare il dito, più difficile esporsi in prima persona. Eppure è da lì che bisogna ripartire, sottolinea don Cristiano Re, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale.

Nell’ufficio – spiega – è al lavoro un gruppo di giovani che si occupa di sensibilizzazione alla partecipazione e all’impegno per il bene comune. Stranamente, pare non sia in cima alle priorità delle parrocchie una richiesta di approfondimento in questo senso: “Finché la situazione è tranquilla – sottolinea don Cristiano – la pressione a impegnarsi in prima linea non è così forte. Ma da quando è iniziato questo lungo periodo di crisi economica sembra esserci una continua crescita di interesse, una maggiore attenzione a ribadire il valore della rappresentanza politica”.

Sono nate, anche nella nostra diocesi, alcune esperienze significative: scuole di formazione alla politica condotte in collaborazione con associazioni e parrocchie. “Abbiamo condotto diversi incontri e progetti sul tema della responsabilità e del bene comune – sottolinea don Cristiano – in particolare con i giovani, su temi diversi. Siamo partiti, per esempio, dai temi dell’Expo per allargare il discorso all’ecologia, agli sprechi alimentarli, allo stile di vita. Sono tutti aspetti legati fra di loro. Ci lamentiamo spesso dello scarso interesse dei giovani per la politica, ma gli adulti dove sono? I ragazzi prendono ciò che noi gli insegnamo”

Di fronte a una situazione difficile come quella di oggi invece di chiedersi di chi è la colpa, aggiunge don Cristiano – “dobbiamo capire che a ognuno tocca una parte di responsabilità. A partire dal voto, che molti disertano. Se ci si chiama fuori non si può poi pretendere che ci pensino gli altri, che le cose vadano bene comunque. Alle comunità parrocchiali, in particolare, ora tocca riappropriarsi di alcuni temi forse un po’ trascurati, come l’identità, la partecipazione, l’appartenenza. E’ necessario farlo perché il problema della rappresentanza non riguarda solo l’ambito politico in senso stretto, ma l’ambito sociale tout-court: ci sono problemi nelle associazioni sportive, nelle scuole, nei comitati dei genitori, nelle azioni che richiedono la partecipazione attiva della cittadinanza”. Da questo punto di vista la crisi potrebbe avere un aspetto positivo, se costringe a mettersi in discussione e ad approfondire questioni a lungo trascurate.

Segnaliamo alcune iniziative:

Il corso su “Governo locale e bene comune” promosso dai circoli Acli e dalle parrocchie di Alzano Lombardo, Albino, Casnigo, Nembro, Pradalunga, Torre Boldone, Ranica e Villa di Serio con l’ufficio per la pastorale sociale e del lavoro. In programma una serie di incontri a partire dal 29 gennaio per proporre un approccio partecipativo ai processi decisionali. Trovate sul sito della diocesi il programma completo, cliccando qui.

E ancora una serie di incontri sul tema “Prendiamoci a cuore la nostra comunità” promossi da Azione Cattolica di Cisano, in collaborazione con Circolo ACLI e l’Unità Pastorale delle Parrocchie di Cisano Bergamasco e l’Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del lavoro. Appuntamento dal 29 gennaio alle 20,30 all’Oratorio di San Zenone di Cisano. Programma completo qui.