Tortine rustiche di verdura: in viaggio con Lara nel mondo «veg»

Mi chiamo Lara, ho 29 anni e sono vegetariana tendente al vegano. Ho fatto un periodo esclusivamente vegano ma richiede un bel po’ di organizzazione, per cui rimango di base vegetariana cercando di limitare l’uso di derivati animali nei miei piatti. Sono vegetariana da 5 anni e vegana lo sono stata per qualche mese.

Come hai conosciuto il mondo veg?
«Tutto è nato quando ho cominciato a scoprire documentari, articoli e libri che riguardavano il trattamento degli animali negli allevamenti intensivi. Ho iniziato ad approfondire le conseguenze derivanti da un’alimentazione basata su prodotti animali: non solo per quanto riguarda il modo in cui gli stessi vegono trattati, ma anche i risvolti nutrizionali e i costi ambientali che ne derivano».

Cosa ti ha spinta a diventare vegetariana e poi vegana?
«Le motivazioni che mi hanno spinta a cambiare rotta sono principalmente di tipo etico/ecologico. Non solo gli allevamenti intensivi portano gli animali a vivere in condizioni di estremo disagio, ma anche il processo di macellazione risulta brutale senza tener conto che anche loro sono esseri viventi degni di rispetto e che soffrono come noi. A livello nutrizionale immaginatevi poi quanto possa essere buona una bistecca che viene da una mucca che ha vissuto ammassata alle altre, nutrita con mangimi a base mais (molto spesso OGM) e costantemente al chiuso e in stato di nervosismo e sofferenza. Bisognerebbe domandarsi più spesso come si è arrivati al risultato di ciò che si ha nel piatto. Inoltre i costi della produzione intensiva sono altissimi a livello di utilizzo dell’acqua: è stato calcolato che il 70% dell’acqua del pianeta viene impiegato in agricoltura e zootecnia (i cui prodotti sono per lo più destinati agli animali). Va calcolato anche l’utilizzo dell’acqua per irrigazione, pulizia di stalle e macelli, oltre al fatto che per produrre 1 kg di carne bovina sono necessari oltre 15mila litri d’acqua. Per poter nutrire questo grande numero di animali è necessario avere grandi appezzamenti di terreno dove coltivare il mais e cereali (Per 1 kg di carne sono necessari 15 kg di cereali) che porta quindi al disboscamento delle foreste e ad un impoverimento del terreno dovuto alla monocoltura. E se vogliamo riportare il discorso anche a livello umano, tutte quelle coltivazioni invece che nutrire un numero enorme di animali per l’eccessiva richiesta di carne da parte del mercato, potrebbero nutrire quella parte di popolazioni che ancora oggi muore di fame».

La tua condotta alimentare condiziona anche altri aspetti della tua vita quotidiana?
«Sì. Tutto questo pensare a come il pianeta e i suoi abitanti vengano sfruttati a causa di un’alimentazione ormai non più sostenibile ti porta anche a rivalutare i tuoi gesti abituali: l’inquinamento causato dai propri spostamenti, lo spreco dell’acqua durante la doccia o il lavaggio dei piatti o dell’elettricità a causa di tutti i nostri elettrodomestici o dispositivi tecnologici. Sei costretto a porti domande sul fatto se questo o quel prodotto sia stato testato sugli animali o se contenga prodotti derivanti da animali, se contiene elementi che portano all’impoverimento delle risorse naturali o sul perchè non comprare abiti  che non prevedano lo sfruttamento di persone e/o dell’ambiente. Quanti km ha fatto quello che mangi, se è stato trattato con pesticidi dannosi alla tua salute. A questo proposito, durante il mio percorso sono arrivata a fare la spesa tramite G.a.s. (Gruppo di acquisto solidale) che vede aggregarsi persone che hanno a cuore sia la propria salute e quella del pianeta, che la riscoperta del locale, del genuino, dei contadini che ancora coltivano “come una volta” fornendo i propri prodotti direttamente al consumatore evitando tutti gli sprechi e i sovraprezzi della normale filiera. Ho anche abbandonato la mia vecchia auto per spostarmi solo in bicicletta o in caso di necessità con i mezzi pubblici. Insomma, ti cambia la vita. Ma te la cambia in meglio, sei più consapevole di quello che accade e hai la possibilità di migliorare sia il pianeta dove vivi che la vita dei suoi abitanti».

Hai scoperto nuovi alimenti da quando sei vegetariana?
«Quando ci si approccia all’alimentazione vegetariana/vegana si scoprono nuovi alimenti che aiutano il passaggio piscologico o pratico nella sostituzione dei prodotti di origine animali: seitan, tofu, tempeh, bevande vegetali e i cosiddetti superfoods (semi di chia, bacche di goji ecc). Il lato positivo è anche la riscoperta di alimenti che hanno da sempre fatto parte della nostra alimentazione ma che a causa del forte consumo di prodotti animali sono stati messi col tempo in secondo piano: legumi e semi oleosi per esempio. Esiste anche una vasta gamma di prodotti che ripropongono la “forma” di prodotti animali in versione vegetale. Non acquisto questo tipo di prodotti perchè credo che non abbia senso smettere di cibarsi di prodotti animali per poi trovare il loro sostituto in versione vegetale (ad esempio muscolo di grano, wurstel o prosciutto vegetale). Se non si è d’accordo sugli allevamenti intensivi, lo sfruttamento e il modo di vivere di questi animali non trovo logico acquistare questo tipo di prodotto. Per quanto mi riguarda preferisco cucinare in casa con un po’ di creatività piatti proteici a base di legumi».

Come ti senti da quando hai cambiato rotta?
«Molto bene, non ho avuto difficoltà a passare da un’alimentazione onnivora ad una vegetariana/vegana, se sei convinto dei valori che ti hanno portato a questa scelta verrà tutto naturalmente».

 Chi ti sta intorno che approccio ha nei confronti della tua scelta?
«Per chi mi sta intorno all’inizio sembra sempre un problema: “Cosa mangia? Cosa le cucino? Ma non avrà delle carenze?”…Ci sono un sacco di piatti che si possono cucinare con facilità e se si bilancia bene la propria dieta, c’è tutto il necessario! E’ sempre difficoltoso spiegare le motivazioni a chi non ha fatto la tua scelta. Siamo tutti liberi di prendere le nostre decisioni, io rispetto chi non condivide la mia che non impongo mai, ma sono felice di poter sapere che ci siano persone aperte all’ascolto e al prendere consapevolezza che si possano fare scelte differenti. Scelte che non implicano sofferenza, sfruttamento e sprechi».

 A Bergamo, dove vivi, trovi che ristoranti e locali siano pronti e attrezzati ad accogliere vegetariani e vegani?
«Conosco solo tre locali e ristoranti che effettivamente si rivolgono direttamente anche al vegano. Per la maggior parte si riesce a trovare nel menù qualche piatto vegetariano, più raramente vegano. Credo che ci sia ancora tanta strada da fare!»

 TORTINE RUSTICHE DI VERDURA

Per questo piatto, perfetto come antipasto, per 2 persone servono:

per la pasta: 150 gr di farina di grano saraceno, 100 ml di acqua calda, sale qb. Per il ripieno: patate, porri, spinaci, sale e pepe qb.

Procedimento:

Mettere a bollire le patate. Versare in una ciotola farina, sale e acqua, impastare con pazienza e a lungo, finchè non diventa una palla morbida e farla riposare per 30 minuti. Nel frattempo cucinare in padella i porri con un filo d’olio, aggiungendo poi anche gli spinaci e, alla fine, le patate bollite. Successivamente dividere l’impasto a metà, stenderlo con il mattarello e creare due dischi. Sbucciare e tagliare le patate in piccoli dadini, versare il ripieno di verdure al centro dell’impasto lasciando un bordo di circa 1 cm e ripiegare il contorno verso l’interno creando un cestino. Infornare per circa 20 minuti a 200 gradi.

Buon appetito!