Nutrire il mondo con la bellezza: 40 opere di Arcabas in Città Alta

La bellezza come nutrimento del mondo. Come sguardo per scoprire, ricercare e incontrare l’uomo, la persona. E’ proprio il tema della bellezza a caratterizzare la mostra “Arcabas. Nutrire il mondo con la bellezza”. Da sabato 28 marzo fino a domenica 28 giugno, nella chiesa di Sant’Agata nel Carmine in Città Alta (via Colleoni, 27) sono esposte 40 opere di Arcabas, pseudonimo dell’artista francese Jean-Marie Pirot. E’ la seconda mostra personale a Bergamo del pittore, dopo quella del 1999. L’occasione per rivedere le sue tele è l’iniziativa del gruppo Aeper che ha promosso e organizzato la mostra dedicata alla bellezza. Perché “la bellezza – si legge nella presentazione – è il fattore che più di tutti accomuna Aeper e l’artista francese in un legame di sincera amicizia nato agli inizi degli anni Novanta e cresciuto nel corso del tempo con diverse collaborazioni. È il tema della bellezza, infatti, a rappresentare per entrambi un ‘sogno’. Il sogno, quello di Arcabas, di parlare all’uomo con i suoi dipinti, contraddistinti dall’esuberante utilizzo del colore oro, ispirati alla vita quotidiana; e il sogno di Aeper che da quarant’anni opera nel territorio bergamasco ponendo al centro dei suoi progetti la persona umana nella sua profonda bellezza”. All’inaugurazione di sabato 28, in una chiesa piena di persone di tutte le età, sono intervenuti il vescovo Francesco Beschi, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il presidente della provincia di Bergamo Matteo Rossi, il segretario generale della Fondazione Bernareggi don Giuliano Zanchi, il parrocco don Fabio Zucchelli, il presidente di Aeper Raffaele Casamenti e l’amministratore Giovanni Tosi. Ad aprire l’inaugurazione, il fondatore del gruppo Aeper don Emilio Brozzoni: “Consegno alla città un dono insolito e speciale dedicato alla bellezza. Arcabas è un artista che sa raccontare con i colori e con la sua umanità. Essere qui oggi è trovarci a riconoscere e condividere la bellezza che sta in ognuno di noi”. “La bellezza è il nutrimento di cui abbiamo bisogno, ci fa avvicinare, ci aiuta a capirci, risponde ad un bisogno interiore – dice il Vescovo -. Questa mostra, come il gesto di Papa Francesco di invitare i senzatetto a visitare la Cappella Sistina, ci ricorda che la bellezza è di tutti”. Le tele sono disposte nel mezzo della chiesa e ai lati, incastonate tra le cappelle, come a cercare un dialogo con l’arte antica dell’edificio. Raccontano di fatti e personaggi della cristianità e della tradizione biblica (dalla “Lutte de Jacob avec l’Ange” a “La femme adultère” fino a “St. François d’Assise”) e mostrano anche semplici oggetti e momenti di vita quotidiana (come “Deux citrons”, “La casserole rouge”). C’è pure un autoritratto. Esposti anche due polittici a 8 pannelli: “Petite suite en noire et or” e l’enorme “Hommage à Bernanos”, posto sopra l’altare, ispirato a “I grandi cimiteri sotto la luna” dello scrittore francese Bernanos. Ammirando le tele, attirano i colori e affascina l’uso dell’oro: “I colori sono il più bel dono di Dio, per me pittore – sono parole di Arcabas, citate nel catalogo – Mi rapiscono. Mi immergono in un mondo di domande e mi impongono un grande rispetto. Io sono uno che ama il colore e lo tratta con gusto. Intendo proprio dire gusto, come quando si mangia. Un colore non è nulla in sé stesso, da solo, ma quando si pone un secondo colore accanto, allora avviene come quando ci si mette al piano e si fa una nota e poi un’altra… Si susseguono delle induzioni intuitive, profonde… C’è una logica interna che fa sì che le cose avanzino in una sorta di avventura… E io non so come andrà a finire”. L’artista, non presente all’inaugurazione, arriverà a Bergamo a giugno. Ha mandato però un messaggio, letto dal suo editore François Gauthier: “Nel presentarmi davanti a voi, vi auguro che guardiate per tentare di vedere. Vedere è un regalo del Cielo, senza il quale nessun discernimento è possibile, sebbene scoppi lo splendore della creazione sotto i nostri occhi. Poveri noi! Questo è il mio augurio per voi”.

ARCABAS IN BERGAMASCA: LE ALTRE OPERE

“Arcabas. Nutrire il mondo con la bellezza”, è la mostra principale presente nella chiesa di Sant’Agata nel Carmine in Città Alta, ma ci sono altre opere dell’artista esposte nel Museo Bernareggi a Bergamo e ci sono percorsi proposti in provincia nella chiesa della Resurrezione a Torre de’ Roveri nella Comunità Nazareth, nella Cappella della Riconciliazione a Costa Serina nella Comunità “La Pèta”, nella chiesa parrocchiale di Ardesio, nella chiesa parrocchiale di Cenate Sotto e nella ditta Magris Group di Seriate. Ad arricchire, a partire dal 22 aprile in Sant’Agata prenderà il via “Sporcarsi con la bellezza”: una serie di iniziative di teatro, musica, lettura, danza, preghiera ed incontri, con diverse personalità, tra cui Arcabas.

Orari di apertura della mostra presso la Chiesa di Sant’Agata nel Carmine. L’ingresso è libero.

Aprile: lunedì – venerdì, dalle 10.00 alle 19.30; sabato – domenica, dalle 10.00 alle 22.30.

Maggio e giugno: lunedì – domenica, dalle 10.00 alle 22.30.

Per le visite della Chiesa della Resurrezione del Pitturello a Torre de’ Roveri e della Cappella

della Riconciliazione alla Pèta a Costa Serina si suggerisce la prenotazione al numero 345. 7646

251.

www.arcabasbergamo.it

Foto © di Micaela Vernice