Alla scoperta dei videogiochi “Indie”. Controcorrente. Un mondo dove vincono le idee

Oltre i confini delle “major” e delle grandi multinazionali, anche nel mondo dei videogiochi come in quello della musica c’è un fitto sottobosco di produttori indipendenti che fabbricano giochi in modo indipendente.
I costi di produzione di una app oggi non sono consistenti e chiunque può affrontarli. Il livello di conoscenza tecnica per la realizzazione di un’applicazione per giocare, da diffondere su piattaforme Android o iOS, inoltre, non è così elevato da non poter essere affrontato, perfino dagli stessi bambini, che forse meglio degli adulti sono in grado di intercettare gli interessi dei coetanei. “E’ questo il mondo dove oggi si sperimenta di più – come osserva Massimiliano Andreoletti, docente universitario ed esperto di videogiochi – e dove si trovano le idee più interessanti”.
Per esempio un ragazzo delle superiori ha inventato un gioco matematico in cui bisogna raggiungere 2048 componendo un quadrato di numeri. Un gioco apparentemente semplice, ma non così facile da costruire. Ci sono molte varianti: i rompicapi matematici sono tra i più gettonati. Alcuni, dalla grafica semplicissima, sono realizzati in casa.
“Sono giochi – chiarisce Andreoletti – che potrebbero essere paragonati alla settimana enigmistica, in cui non c’è azione ma pensiero”. Questi sono più graditi agli adulti, e in particolare a quelli che non hanno alle spalle una cultura ludica.
Gli adulti intendono il piacere dato dal divertimento diversamente dai piccoli: hanno uno sguardo ed esigenze molto diverse. Ai piccoli piacciono giochi rapidi e che offrono molti stimoli anche visivi e richiedono un dispiegamento e una sincronizzazione di movimenti elevata. Negli Usa per produrre i blockbuster dei videogame i costi sono pari – e a volte superano – quelli dei film.
Tra i giochi più interessanti degli ultimi tempi “Framed”, cornice, che invita i giocatori a mettere in sequenza delle piccole storie gialle. Bisogna riordinare le scene per ricostruire la storia. “Monument Valley” immerge i giocatori nell’immaginario di Escher. A volte anche alcune major come Ubisoft producono giochi particolari come Valiant Hearts, cuori coraggiosi, realizzato per il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale. Protagonisti un padre, una figlia, il genero, in una zona di confine. L’obiettivo è spiegare che cos’è la guerra. E’ una storia tutta disegnata, con una grafica molto accurata e ricca di dettagli.
In Italia la produzione di titoli è ancora molto indietro: in catalogo ci sono giochi popolari dedicati prevalentemente al mondo dei motori e delle macchine da corsa. Giochi a volte fatti in serie in cui è difficile capire a che cosa servono tutti i diversi sequel.