Tutti a tavola! L’arte è servita. Cultura, cucina e solidarietà a Romano di Lombardia

“Tutti a tavola! L’arte è servita”: l’Expo2015 lascia traccia anche a Romano di Lombardia, dove il circolo culturale Il Romanino, in collaborazione con il Comune di Romano e l’Associazione Negozianti propone una mostra interattiva sul tema del cibo che da Expo ha ottenuto anche il patrocinio.

La mostra, aperta fino al 10 maggio, è strutturata come un percorso che permette al visitatore  di conoscere il ruolo e il peso dell’immagine del cibo nella storia dell’arte mondiale (vengono prese ad esempio, in un’apposita sezione, alcune delle opere più significative sul tema) ma anche di interagire con esso. E l’interazione è possibile grazie all’utilizzo di strumenti digitali abbinati all’esposizione di cibo vero.

Cibo, arte, cultura, nuove tecnologie, ma soprattutto solidarietà: uno degli obiettivi della mostra è infatti quello di aiutare la Caritas di Romano. Proprio per questo coloro che vengono a visitare la mostra sono invitati a PORTARE CON SE’ UNA O PIU’ CONFEZIONI DI CIBO A LUNGA CONSERVAZIONE da destinare a chi ne ha più bisogno.

Ecco il filmato di presentazione della mostra prodotto da Lunatics Production.

La mostra è ospitata al Castello della Rocca a Romano di Lombardia, ed è aperta da lunedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 20. Ingresso libero.

 

La mostra è divisa in quattro sezioni:

  1. CibArte. Itinerario del cibo nell’arte.

Un percorso storico-artistico con opere di artisti che si sono serviti, nel tempo, del cibo per le loro composizioni artistiche.

Al centro di questa sezione c’è un’installazione artistica, precisamente un “cubo di legno interattivo”, dal quale vengono proiettate, su una parete della sala, le opere. Per attivare la proiezione il visitatore deve sfiorare un tasto.

I quadri selezionati, che seguono un precisa cronologia dal moderno al contemporaneo, sono nove. Tra questi: Canestro di frutta (Caravaggio), Natura morta con mele e arance (Cézanne), Ultima Cena (Leonardo da Vinci), I mangiatori di patate (Van Gogh), Vucciria (Renato Guttuso), Campbell’s Soup Cans (Andy Warhol), e così via.

  1. Il cibo fra risorsa e spreco.

Qui si parla di “cibo come diritto”. “Lunatics Production”, gruppo di videomaking indipendente di Martinengo (BG), ha creato appositamente per l’esposizione un cortometraggio a tema sociale che viene proiettato durante il percorso.

Il video ha come tema principale la trasformazione del significato del cibo, passando dalla materia prima alla lavorazione in cucina e al momento in cui viene servito e consumato, sottolineando l’utilizzo degli “avanzi” come risorsa e condivisione.

L’evoluzione del cibo viene presentata come un ciclo continuo. All’inizio si vede un povero che si sveglia e va a lavorare nei campi per raccogliere la materia prima. Si passa quindi all’agricoltore che prepara il raccolto per la distribuzione sul mercato, dove sarà acquistato dal cuoco-ristoratore che lo lavorerà e cucinerà. Viene quindi servito dal cameriere allo stesso agricoltore da cui furono acquistate le pietanze in precedenza e successivamente si vedrà il cameriere conservare gli avanzi lasciati nel piatto dall’agricoltore e consegnarli allo stesso povero che inizialmente raccoglieva la materia prima. La vicenda si conclude mostrando il povero che, dopo aver condiviso il cibo donato dal cameriere con la propria famiglia, si stende a letto per dormire.

L’intero percorso viene mostrato con inquadrature dettagliate sulle mani che stanno a diretto contatto con la trasformazione del cibo, marcando in questo modo il “passaggio di mani” che esso subisce.

  1. Nutrire i sensi.

Partendo dall’olfatto, la vista, il tatto, udito e gusto il visitatore si trova coinvolto nelle opere come un vero e proprio performer e diventa soggetto stesso della rappresentazione. Nel percorso sensoriale l’opera d’arte è il corpo stesso, un viaggio alla scoperta degli alimenti dei vari Paesi del mondo, per toccarli con mano, annusarli e, perché no gustarli.

Vista: Un’imponente installazione composta da cassette di frutta si staglia sopra un’intera parete. In alcune di esse, sono posizionati alcuni alimenti che caratterizzano una precisa nazione del mondo, per riuscire a descrivere nell’immediato una cultura attraverso i cibi caratteristici.

Udito: Indossando delle cuffie, il visitatore può ascoltare la lista di ingredienti necessaria per comporre una determinata ricetta tipica di un paese straniero. Saranno disponibili cinque differenti ricette.

Olfatto: Sopra un piano d’appoggio sono disposti alcuni sacchetti contenenti diverse spezie dal mondo, che è possibile annusare. E’ inoltre disponibile una breve spiegazione dei più comuni usi della spezia e della sua origine.

Tatto: Il visitatore si trova davanti cinque cubi in legno, che presentano un’apertura nel loro lato superiore. Inserendo la mano potrà toccare i diversi cibi contenuti in essi e con l’aiuto delle sue percezioni dovrà cercare di individuare di quale alimento si tratti. Sarà possibile, una volta terminata l’esperienza, consultare le soluzioni.

Gusto: A conclusione del percorso, ad ogni visitatore verrà regalato un alimento confezionato (es. caramella, lecca lecca, ecc…) da assaggiare.

 

  1. StreetFood Click.

L’ultima sezione della mostra è composta da una raccolta fotografica riguardante il cibo di strada. Abbiamo per questo indetto un contest aperto sia a fotografi amatoriali che professionisti: l’obiettivo è quello di fotografare il cibo mangiato per strada, condiviso per strada e le varie interpretazioni che da esso scaturiscono.

Il formato delle fotografie, così come la scelta del colore, è a discrezione di chi scatta la fotografia. Il circolo si occuperà della stampa.