Da Botticino a Previati. Grandi maestri: capolavori dalla collezione del Banco Popolare

È grande quattro metri per due la Maternità di Gaetano Previati: un dipinto imponente, una cascata pastosa di colori, opera di un autore che è pietra miliare del divisionismo italiano. Un’opera intensa, la punta di diamante dell’esposizione «Grandi maestri. Capolavori dalla collezione del Banco Popolare» promossa dalla Fondazione Credito Bergamasco, aperta fino al 26 giugno, che va ad arricchire l’offerta artistica bergamasca del «Fuori Expo».
La Maternità di Previati, mostrata per la prima volta alla Triennale di Brera a Milano nel 1891 e a lungo dimenticata (l’opera, inizialmente poco compresa dal pubblico, venne spedita all’estero e infine abbandonata in un deposito per l’impossibilità economica del suo creatore di sdoganarla) fa parte, dal 1924, della collezione della Banca Popolare di Novara (istituto ora confluito nel Banco Popolare) e torna oggi a nuovo splendore.
Per la prima volta, l’opera viene accompagnata da bozzetti, disegni e d’après eseguiti dall’artista che aiutano gli spettatori a ricostruire e a comprendere il cammino creativo di Previati per riprodurre su tela la tenerezza della maternità: una madre china sul suo bambino, frutto del suo grembo, lo allatta amorevolmente, mentre alle sue spalle, un albero probabilmente di melograno sembra proteggerla con angeli, prostrati intorno a lei, che si piegano, quasi mossi da un vento misterioso. Figure smaterializzate ed emozionanti esposte ora nella sala del Consiglio di Palazzo Creberg, lo stesso atelier nel quale hanno riacquistato lustro in questi anni le tavole di Lotto, Allori, Romanino, Moretto, Palma e Moroni.

«Speriamo di poter contribuire – commenta Angelo Piazzoli Perché la Maternità di Previati sia riconosciuta da tutti come un “monumento” della nostra cultura, tanto per l’imponenza fisica quanto per la centralità nello sviluppo delle arti figurative italiane, specchio di un sentimento universale proprio della maternità».

«Maternità di Gaetano Previati è per diverse ragioni una delle opere più importanti della pittura italiana dell’Ottocento – dichiarano i curatori dell’esposizione Paolo Plebani, Sergio Rebora e Francesca Rossi – Il monumentale dipinto segna una svolta cruciale nel passaggio dalle poetiche naturaliste e realiste in pittura alle nuove tendenze simboliste, attraverso l’adozione della tecnica divisionista. Eseguita tra il 1890 e il 1891, dopo una lunga gestazione di cui sono testimonianza due bozzetti a olio e diversi disegni, Maternità viene presentata a Milano alla prima edizione della Triennale di Brera nel 1891, diventando immediatamente un vero e proprio caso. La tela di Previati fu al centro di polemiche e di accese discussioni per le scelte figurative diverse e rivoluzionarie rispetto a ciò che offriva il contesto artistico italiano in quegli anni.  La mostra e il volume che l’accompagna indagano le affascinanti fasi di elaborazione dell’opera e le sue vicende collezionistiche e critiche».

Il volume –  Profondo è, infatti, il lavoro di analisi sul dipinto sostenuto dal Banco Popolare e riassunto in un volume, in corso di pubblicazione da parte della Fondazione Credito Bergamasco. Testi storici, artistici, scientifici, redatti da valenti ed eminenti studiosi, nonché risultanze della campagna di indagini scientifiche svolte dall’Opificio delle Pietre Dure per caratterizzare un capolavoro tra i più discussi dell’arte italiana confluiscono nel volume “Maternità di Gaetano Previati”.

Il convegno –  Il volume dedicato all’opera sarà presentato venerdì 22 maggio, alle ore 18.00, presso la sala Traini, del palazzo storico del Credito Bergamasco, in Via San Francesco d’Assisi a Bergamo, nel corso della conferenza “Previati e il suo capolavoro” a cura di Aurora Scotti, Ordinario di Storia dell’Architettura del Politecnico di Milano. Occasione durante la quale sarà possibile visitare la mostra alla presenza dei curatori: Paolo Plebani, Storico dell’arte Sergio Rebora, Storico dell’arte Francesca Rossi, Responsabile del Civico Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco.

La mostra – Si possono ammirare trentaquattro opere scelte tra i 4.832 dipinti del Banco Popolare, che attraversano sette secoli della storia dell’arte, dal Trecento alla fine del Novecento. Sono presenti artisti come Francesco Botticini (da novembre in prestito alla National Gallery), Polidoro da Lanciano, Bartolomeo Passerotti, Alessandro Turchi detto l’Orbetto, Tanzio da Varallo, Simon Vouet, Giovanni Battista Caracciolo, Luca Giordano, Bartolomeo Guidobono, Gaspar van Wittel, Giacomo Ceruti, Francesco Guardi, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Antoni Tàpies, tratte dalle collezioni della Banca Popolare di Lodi, della Banca Popolare di Novara, del Banco S. Geminiano e S. Prospero, della Banca Popolare di Verona e del Credito Bergamasco.

La mostra è insieme un’occasione per ammirare capolavori normalmente custoditi dagli istituti bancari e non esposti al pubblico ed è anche una testimonianza dell’opera di mecenatismo di questi istituti. La mostra è accompagnata da un catalogo, in distribuzione gratuitamente, e da una app gratuita. Informazioni dettagliate sulle opere esposte si trovano anche nel sito www.patrimonioculturale.bancopopolare.it .

INFORMAZIONI SULLE ESPOSIZIONI:

GRANDI MAESTRI – Capolavori dalla collezione del Banco Popolare

Curatori

Angelo Piazzoli

Michela Parolini

Maternità di Gaetano Previati

Curatori

Paolo Plebani, Sergio Rebora, Francesca Rossi

Angelo Piazzoli, Michela Parolini, Paola Silvia Ubiali

SEDE E ORARI DELLE ESPOSIZIONI

Palazzo Storico del Credito Bergamasco

9 maggio – 26 giugno 2015

Da lunedì a venerdì (8.20 – 13.20 / 14.50 – 15.50)

Sabato 9, 16 e 23 maggio (14.30 – 20.30)

con visite guidate gratuite (ogni ora, a partire dalle 14.30)

Domenica 10, 17 e 24 maggio (10.30 – 19.30)

con visite guidate gratuite (10.30, 11.30 e ogni ora a partire dalle 14.30)

Ingresso libero