Dal vicariato dell’Isola a Torino per incontrare il Papa: «Giovani bisogna vivere, non vivacchiare»

Sulle tracce di Don Bosco e di Papa Francesco. Sono partiti un gruppetto di giovani del vicariato dell’Isola alla volta di Torino, all’ «Happening degli Oratori e dei giovani» rivolta ai giovani di tutta Italia e anche stranieri, agli adolescenti di oratori, parrocchie, associazioni, congregazioni, movimenti, gruppi giovanili e, per la giornata di domenica, anche ai ragazzi e ai bambini. Insomma una mini GMG.
Il pellegrinaggio chiamato «l’Amore più grande» attraverso i luoghi di culto: la Sindone, luoghi di don Bosco e i Santi della carità, con la possibilità di celebrare il sacramento della Riconciliazione nelle chiese del centro. Sono stati, inoltre, indicati alcuni percorsi artistici e culturali.
Sabato sera il gruppetto del vicariato dell’Isola ha dormito nel sacco a pelo con migliaia di coetanei nel parco Dora vicino all’Oratorio Santo Volto di Torino. Alle 21 c’è stata la grande Veglia di preghiera in attesa di Papa Francesco presieduta dall’arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia con i vescovi di Piemonte – Valle d’Aosta. Dalle 23 si è vissuta l’adorazione eucaristica notturna presso la chiesa del Santo Volto. Poche ore di sonno, perché alle 5.30 del mattino della domenica c’è stata la sveglia e le lodi tenute dalle suore del Cottolengo. Colazione veloce e in cammino con destinazione piazza Vittorio Veneto. Ore di attesa sotto il sole in piazza, ma ben ripagate.
Il Papa ha girato più volte per la piazza, salutando e stringendo mani di persone giubilanti. I maxischermi disseminati nella piazza e lungo le vie laterali mostravano il volto del Papa e dei fedeli. 4.500 i volontari di Torino della Sindone che hanno lavorato da aprile a giugno: accoglienti, attenti, premurosi verso tutti i pellegrini. C’erano anche loro ieri in piazza a salutare Papa Francesco.
Al pomeriggio festa e preghiera con i giovani, i ragazzi e i bambini. Una folla esultante e gioiosa. Migliaia i giovani presenti con i loro striscioni colorati. La croce originale della GMG era posta davanti ai ragazzi.
Il Papa ha invitato i giovani a vivere in pieno la loro vita, con amore, andando “controcorrente”, seguendo le parole del beato Pier Giorgio Frassati: “vivere, non vivacchiare”. Momenti intensi e indimenticabili. Parole che hanno fatto breccia nel cuore dei presenti.
Ringraziando il Papa ha detto: «Sempre amore, vita, amici. Ma si possono vivere queste parole soltanto “in uscita”: uscendo sempre per portare qualcosa. Se tu rimani fermo non farai niente nella vita e rovinerai la tua».
E ai giovani universitari ha aggiunto: «Qui voi siete tanti universitari, ma guardatevi dal credere che l’università sia soltanto studiare con la testa: essere universitario significa anche uscire, uscire nel servizio, con i poveri, soprattutto! Grazie».