Donne “ordinarie” e sante

Immagine: santa Marta (icona moderna)

MADDALENA E MARTA

Le donne trionfano, anche nella liturgia. Avviene a luglio, seconda metà di luglio. Santa Maria Maddalena, 22 luglio, santa Brigida, 23 luglio, santa Marta, 29 luglio. Soprattutto sono interessanti le due figure femminili del vangelo: la Maddalena e santa Marta. La Maddalena, dalla quale Gesù “cacciò sette demoni”, è tra le donne che seguono Gesù e provvedono alla sua necessità, testimone della crocifissione e della resurrezione di Gesù. Marta è la sorella di Lazzaro e di Maria, gli amici presso i quali Gesù si rifugia volentieri. In un episodio famoso del vangelo di Luca Maria ascolta Gesù, mentre Marta si dà da fare, molto da fare, per preparare il pranzo all’ospite illustre e ai suoi accompagnatori. Ma Gesù la rimprovera perché si agita troppo e dice che Maria “ha scelto la parte migliore”.

LA SANTITÀ DELLE MANI

Le due feste di luglio che cadono insieme in questi giorni sono interessanti perché mettono insieme figure di donne che sono protagoniste nel vangelo. Cosa strana nel mondo patriarcale di allora nel quale le donne erano costantemente ai margini della vita sociale. Ma interessante anche il fatto che sono messe in primo piano proprio come donne, che accolgono Gesù e fanno ciò che i maschi non facevano o facevano raramente: gli rendono la vita ospitale, lo accolgono, lo trattano da amico, non gli chiedono nulla, gli danno molto. Curiosa, soprattutto, la figura di Marta. Appare come donna di casa e Gesù la rimprovera. Ma è santa: santa delle mani, si potrebbe dire. La santità dimessa e affascinante di chi fa bene quel poco che riesce a fare. E perfino il suo indaffararsi è esagerato, certo, ma è segno di un affetto debordante. La santità, si usava dire nella predicazione di tempi un po’ lontani, non è fare cose straordinarie, ma fare straordinariamente bene le cose ordinarie.

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