Il pane e il mistero della vita: parole, pensieri e storie nel libro di don Omar Valsecchi

Convivialità, condivisione e essenzialità. Tre modi di guardare il pane, tre parole che sono spesso risuonate alla presentazione del libro «Pane» di don Omar Valsecchi, in occasione dell’inaugurazione del percorso culturale «M’IMPARI? – camminando si apprende la vita».
Ospitato nella splendida cornice dell’agriturismo La Pèta di Costa Serina, gestito dal gruppo Aeper, l’evento è cominciato con una rappresentazione teatrale itinerante lungo il percorso che ospita le bacheche tematiche, alla scoperta di un alimento semplice e buono, appunto il pane. Un centinaio di persone è stato accompagnato dagli attori del gruppo Aeper Teatro da una bacheca all’altra, sulle note di una semplice ma coinvolgente melodia. Il racconto recitato era la storia di Giacomo, Tobi e Uma, protagonisti del racconto di Luca Betelli «La bellezza, forse» che compone la prima parte del libro.
Al termine dello spettacolo, la presentazione del libro curato da don Omar. «Il pane è maestro per gli uomini: le diversità che lo compongono non scompaiono ma convivono in qualcosa di straordinariamente nuovo. Quindi nel pane c’è convivialità tra gli ingredienti. – ha detto don Omar -. Questo alimento inoltre è essenziale per vivere: il pane è diritto di tutti, è quindi universale ma questo mondo è scandalosamente ingiusto. Il pane ci rimanda inoltre alla concretezza della vita ed è nella concretezza che troviamo la spiritualità: non sono in conflitto ma abbiamo bisogno di cose concrete, di sentire il sapore, per vedere e credere nella bellezza».
Nel libro si trovano racconti, ricette, proverbi ed etimologie provenienti da tutto il mondo. La pubblicazione intende raccogliere e diffondere il materiale che caratterizza il percorso sulla parola pane: «parole, pensieri e sguardi di storie concrete che hanno accolto – e a loro volta donato – il mistero del vivere nella fragrante sapienza del farsi pane» cita l’introduzione.
Sono venti le bacheche che accolgono i visitatori: otto raccontano il luogo, la sua storia, i pezzi di lavoro che lo nutrono, gli spazi che lo compongono, mentre altre dodici bacheche aiutano la riflessione e la scoperta di nuove informazioni sul pane. Nutrimento semplice ma gradito a tutti, impastato e cucinato dalla «Comunità del pane» di Ponte Nossa dalla «Comunità La Peta» e che alla fine dell’incontro è stato offerto a tutti i partecipanti.
«Abbiamo tutti fame e sete, ma il pane più buono che possiamo condividere è quello del nostro cuore». Ha concluso con queste parole don Emilio Brozzoni, fondatore di Aeper. Essere pane per gli altri, per convivere e condividere nell’essenzialità.