«Sapere e non sapere. Giovanni risponde a Giuda»: Luca Doninelli e Sandro Lombardi in scena per Sant’Alessandro

C’è uno spettacolo speciale giovedì 3 settembre alle 21 nella basilica di Sant’Alessandro in Colonna (ingresso libero). Una piacevolissima «coda» dei festeggiamenti organizzati dal Comune con la Diocesi per il Santo Patrono di Bergamo, promosso da deSidera Teatro Festival 2015 in collaborazione con la parrocchia. È «Sapere e non sapere. Giovanni risponde a Giuda», con il testo inedito di Luca Doninelli. Lo scrittore in scena dialoga con Sandro Lombardi. È una lettera di Giovanni in risposta a Giuda, dopo il monologo di Giuda che DeSidera ha presentato nella scorsa stagione. «Le ragioni di Giuda – si legge nell’introduzione allo spettacolo – pretendono una risposta dall’apostolo “che Egli amava”. Anche Giuda era convinto di essere il più amato da Gesù. E allora? Si può essere amati infinitamente e così diversamente? Forse è cosa propria di Dio. Che sa prenderci in considerazione svelando la nostra vera natura».
«Pur essendo un monologo – spiega Sandro Lombardi -, io e l’autore lo realizzeremo secondo una formula che abbiamo già utilizzato con lo spettacolo Il mio Pasolini, in cui dialogavamo in una alternanza tra lettura e recitazione. Sapere e non sapere è molto bello, si ispira a una tecnica iniziata da Thomas Eliot e utilizzato da Eugenio Montale: fare poesia, prosa, arte, parlando di sé e del proprio tempo attraverso il correlativo oggettivo, cioè parlare di sé attraverso qualcosa che già esiste e che è facilmente riconoscibile, come i Vangeli di cui il poeta e critico Giovanni Raboni, pur essendo laico, diceva che nulla in letteratura era più bello. Infatti molti poeti li hanno scelti come possibilità di narrazione, utilizzandoli come correlativo oggettivo di altre storie: Pasolini con il suo film “Il Vangelo secondo San Matteo”, Giovanni Testori con la trasformazione in poesia della Lettera ai Corinzi, autori che io apprezzo e che ho portato in scena. Con il mio nuovo spettacolo quindi mi sono trovato in un ambiente e in un modo di scrivere in cui mi sento a casa, una letteratura che non si pone il problema di interpretare i Vangeli, ma li prende come spunto per essere ri-raccontati, così come altri scrittori anche non religiosi hanno fatto; si pensi al bellissimo “Il regno” scritto da Emmanuel Carrère, scrittore francese che compone il suo capolavoro ripercorrendo i Vangeli come un racconto dei nostri giorni».
In «Sapere e non sapere» di Doninelli, Giovanni e Giuda appaiono in modo diverso da come vengono normalmente immaginati. Giovanni infatti nel monologo dichiara di essere stato invidioso di Giuda considerando lui l’apostolo più amato da Gesù. «Il punto bello del racconto – conclude Lombardi – è quello in cui secondo Giovanni il vero tradimento è non essere riuscito a comprendere a fondo l’amore di cui in realtà era oggetto, come può accadere in altri contesti a molte persone comuni». Info: info@teatrodesidera.it.