La top ten delle letture in biblioteca: ai bergamaschi piacciono “ll diario di una schiappa” e i romanzi rosa

Ma i bergamaschi leggono? E cosa leggono? Lo rivela la top ten dei più prestati nelle biblioteche: niente classici, molti bestseller attuali, e in vetta romanzi rosa, autori popolari come Vitali e Faletti, e per i ragazzi c’è la Schiappa di Jeff Kinney.
Lecito chiedersi chi e cosa si legge, in un momento storico infelice per questo settore: in Italia solo il 43% legge almeno un libro all’anno. Aprendo un po’ l’orizzonte, nel mondo dell’editoria si formano imperi e nuovi monopoli, come nel recentissimo matrimonio Rizzoli-Mondadori, e spesso è questione di sopravvivenza: poche case editrici riescono a sopravvivere mantenendo una linea indipendente. Il rischio a lungo termine è quello di un’offerta più omologata e meno attenta alla qualità: speriamo che i fatti la scongiurino. Qualche dato positivo nel panorama generale c’è: gli studi americani più recenti rivelano che la carta è ancora vittoriosa sugli ebook. Le librerie indipendenti sembrano guidare una ripresa nella vendita dei libri, soprattutto nel settore ragazzi. I festival letterari fanno il pieno di spettatori: la gente continua ad avere fame di storie. In rete e in particolare sui social network c’è un bel fermento di gruppi che si occupano di letteratura, sotto molti aspetti. E a Bergamo e provincia è molto vitale il mondo delle biblioteche. Per questo siamo partiti da qui, questa settimana, per proporvi un piccolo viaggio alla scoperta di gusti e abitudini, e del mondo delle iniziative, delle piccole comunità che continuano a nascere intorno ai libri.
Le biblioteche, prima di tutto, non sono soltanto luoghi dove si prendono in prestito libri, film, audiolibri. Sono piccoli centri dove si fa cultura, dove si stringono amicizie, si organizzano mille iniziative, dalle mostre ai corsi di musica, scrittura creativa e lettura espressiva, fino agli incontri con gli scrittori. Luoghi che vivono anche con il contributo di numerosi volontari: studenti universitari in prima linea, che a volte (come raccontiamo in questo dossier) scelgono proprio questi luoghi per i loro tirocini. Spesso mancano risorse consistenti, tutto si realizza con un surplus di creatività. Hanno un pubblico molto ampio e molto vario, anche per questo è interessante curiosare tra le classifiche del prestito. Sono fresche fresche, aggiornate al 6 ottobre scorso, e riguardano gli ultimi tre mesi.
In testa nel settore narrativa ci sono due titoli di Sveva Casati Modignani: “La vigna di Angelica” e “La moglie magica” (Sperling & Kupfer). Due titoli molto recenti di una regina del romanzo rosa. Abbastanza in sintonia ma non in coincidenza con le classifiche di vendita. Al terzo posto un altro scrittore popolarissimo: Andrea Vitali, autore in coppia con il criminologo Massimo Picozzi del gustoso “La ruga del cretino” (penultima fatica dell’autore laghée). Quarta la spagnola Clara Sanchéz con “Le mille luci del mattino” (Garzanti). Resiste, al quinto posto, “Storia di una ladra di libri” di Markus Zusak, rimasto per mesi in cima anche alle classifiche di vendita l’anno scorso. Sesto un altro autore popolarissimo, Giorgio Faletti, con “La piuma”, una delicata favola moderna illustrata da Paolo Fresu, uscita postuma qualche mese fa. Racconto surreale al settimo posto, “Avrò cura di te” con la doppia firma di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, ottavo un altro romanzo rosa, “Al primo sguardo” di Daniele Steel, e poi torna Vitali, nono con “Biglietto, Signorina” e infine “La tentazione di essere felici” di Lorenzo Marone. Nella saggistica dominano Malala e Carlo Rovelli con le sue “Sette brevi lezioni di fisica”, e poi si trovano Cazzullo, il dottor Mozzi, Fabio Geda, Marie Kondo, Lilli Gruber, Concita De Gregorio e Mario Calabresi. Nel settore ragazzi è incontrastato il dominio de “Il diario di una schiappa” di Jeff Kinney, che si prende i primi otto posti con tutte le puntate della saga. Nono Harry Potter, decimo Geronimo Stilton. Classifiche molto popolari, che rispecchiano i gusti di un pubblico ampio e variegato: la conferma, insomma, che la biblioteca non è solo un posto “per topi” ma per tutti.