Giubileo bestiale 4 – La tavola rotonda degli animali

Foto: un allocco

Nel mio Diario, riguardo al Giubileo del 2000 e al modo di viverlo di diversi animali, ho trovato quest’ultima interessante testimonianza. E prima di chiudere la serie, voglio precisare che ho proposto questo revival per scongiurare il ripetersi di atteggiamenti inappropriati.

L’ALLOCCO CHIAMA LE BESTIE IN SEDUTA COMUNE

Nei giardini vaticani ho pacificamente diritto di cittadinanza anch’io, il barbagianni, anche solo per il fatto che anche i miei antenati sono stati ammessi nell’arca di Noè, evidentemente perché ne fosse salvata la discendenza, segno che nell’ecosistema abbiamo anche noi una buona ragione di esserci.

Nei giorni di ferragosto, che sono tradizionalmente giorni di ferie e di relax per tutti gli animali sia diurni sia notturni, a Roma quest’anno (2000) è stato un terremoto per gli uni e per gli altri. Una marea di giovani si è riversata nella Città Eterna da ogni angolo del mondo per la GmG. Io sono un animale notturno e quindi la luce del giorno mi dà quell’aria allochita che tra voi umani è diventata proverbiale. Da nottambulo quale sono, di quell’evento ho potuto vedere bene solo la Via Crucis del Colosseo e la Veglia del sabato sera a Tor Vergata. Il resto mi è completamente sfuggito. E, siccome volevo avere un’idea complessiva dell’evento, perché di un vero evento si è trattato, ho contattato gli animali che mi han preceduto in questa rubrica e ho organizzato una tavola rotonda.

LE PREVISIONI DEL CANE DEL PAPA

Il cane del Papa, si ricorderà, aveva previsto che, se fosse successo qualcosa anche di minimamente spiacevole durante il Giubileo, ci sarebbe stato subito il censore di turno a protestare contro queste invasioni di… cattotalebanoi. Non aveva previsto la reazione degli avversari del Giubileo nel caso che si è verificato alla GmG, di una folla oceanica e, nonostante ciò, di una completa assenza di incidenti alle persone e di guai per la città. Ma ci ha pensato Ronchey a colmare la lacuna sentenziando che “condurre a Roma moltitudini simili è stato un temerario azzardo”.  “Per carità! – ha osservato il cane – Non si pretendeva che i catastrofisti arrivassero a congratularsi per il successo della GmG, ma si poteva sperare che, a cose fatte, riconoscessero che i pellegrini romei non sono dei vandali e che Roma sa sostenere bene il suo ruolo di caput mundi anche in circostanze eccezionali, con evidente guadagno, tra l’altro, per il suo prestigio, oltre che per le sue finanze.

LA GAZZA E IL GAMBERO GIUDICANO I GIORNALISTI

La gazza dei giardini vaticani rimane convinta che certi giornalisti anche di grosse testate stanno facendo delle figuracce con il loro approccio al Giubileo, ma si sono superati in occasione della GmG. “Giovani marziani sbarcati nella capitale” ha scritto Curzio Maltese, che, a quanto pare, non s’era mai accorto che questi alieni li poteva trovare quando voleva nei nostri paesi, nelle nostre scuole, nelle nostre fabbriche. Ma lui chissà dove vive. Per Sergio Romano invece “è da escludere che sia stata soltanto la fede a portare i ragazzi a Roma”. Certo, – ha commentato la gazza – li ha portati anche la gioia, la voglia di stare insieme, di incontrarsi; ma Sergio Romano deve spiegare perché questi sentimenti, comuni anche in tanti altri giovani, non ne hanno mai attirati tanti e in quel modo in altri luoghi e in altre date. E non si venga a parlare di Woodstok dei cattolici come ha fatto la Mafai, perché, numeri a parte, la differenza di atmosfera e di contenuti tra le due feste è a dir poco abissale.

Il gambero del fiume della città dei Papi, membro dell’unica razza di animali che si muove a ritroso, si è alleato con la gazza per far notare che per tanti giornalisti merita più attenzione qualche manifestazione stravagante e sguaiata di “alternativi” che due milioni (diconsi due milioni) di giovani che si riuniscono in modo clamorosamente gioioso e nello stesso tempo ordinato, a far festa, a pregare, cantare, ascoltare (e quindi tacere), dialogare, progettare e ripartire impegnati.

IL GALLO HA QUALCOSA DA DIRE AI PROTESTANTI

Il gallo del pollaio del Papa, che – si ricorderà – sul Giubileo aveva fatto delle osservazioni ai protestanti, ha trovato qualcosa da dire a quanti hanno criticato la GmG, perché avrebbe “oscurato Gesù”, in quanto, a loro dire, “è stato un trionfo non del sacro, non del vangelo, non della fede, ma soltanto di questo Papa che dovrebbe limitarsi ad indicarlo e non a sostituirlo”. Sicuramente chi ha scritto così, nei giorni della GmG era in vacanza. Così non ha sentito quanto il Papa ha detto con insistenza proprio per orientare a Gesù lo sguardo e il cuore di quella marea di giovani: “Chi siete venuti a cercare? In realtà è Gesù che voi cercate… È lui che vi aspetta. È lui la bellezza che tanto vi attrae”.

A questo punto, io, l’allocco, accecato fisicamente dalla luce, penso di poter dire di esser meno allocco di tanti umani, che “hanno occhi per vedere e non vedono”.

Pensieri raccolti e riferiti da don Giacomo Panfilo