200 lettori sul Sentierone alla Notte dei Vangeli: uno spazio di silenzio e di ascolto in mezzo al caos del weekend

«Voi chi dite che io sia?» È questa la frase che ha dato il titolo alla Notte dei Vangeli, la lettura continua che per 18 ore (dalle 17 di venerdì 30 ottobre alle 11 del mattino successivo) si è svolta al Quadriportico del Sentierone. Un’iniziativa che replica quella dello scorso anno, quando Molte fedi sotto lo stesso cielo aveva già proposto, con la stessa formula, i Salmi.

«Stavolta» spiega Daniele Rocchetti, coordinatore dell’evento «abbiamo voluto concentrarci sulla figura di Gesù Cristo, leggendo i Vangeli sinottici di Marco, Matteo e Luca insieme agli Atti degli Apostoli: il prossimo anno ci piacerebbe esplorare la tradizione giovannea».

La risposta della città è stata ottima: più di 200 lettori si sono alternati, tanto da far accorciare le letture previste per dare spazio a tutti. Ci sono state le personalità (tra le quali il Vescovo Mons. Francesco Beschi, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il prefetto Francesca Ferrandino e il provveditore agli studi Patrizia Graziani) ma anche esponenti delle altre confessioni religiose – valdese e musulmana – sacerdoti, ragazzi degli oratori e delle comunità e tanta, tantissima gente comune.

In mezzo a tante parole, anche fermandosi per poco tempo, c’è stato spazio per un’atmosfera comunque intima e anche per apprezzare i momenti di silenzio, tra un cambio di voce e l’altro. A completare il tutto, immagini sul maxischermo, momenti musicali (con canzoni che hanno spaziato da De Andrè a Jovanotti, alcune delle quali eseguite dal vivo dagli allievi del Conservatorio) e un’illuminazione misurata. Bello, poi, sentire lingue diverse, dall’inglese fino alle più rare come l’ucraino o il tagalog parlato nelle Filippine. Solo sette interventi, durante tutta la durata della manifestazione, hanno interrotto le parole del Vangelo per proporre spunti di riflessione. Uno di questi è stato curato da Don Biagio Ferrari, anima della comunità di San Fermo in città, che spiega la sua scelta di partecipare con parole molto semplici: «Sono abbastanza conosciuto, per questo ho accettato volentieri di partecipare: anche questo è un modo per far conoscere la parola di Dio».  Lo conferma anche Eva, che insieme a suo marito Flavio ha letto intorno all’una di notte: «Quando ci hanno proposto di partecipare, abbiamo subito accettato» racconta. «Visto l’orario, l’atmosfera era ancora più raccolta e intima. È stato davvero bello prestare la nostra voce per un evento del genere e ancora di più sentire quella di tutti gli altri che dopo si sono unite alla nostra. Mi ha colpito soprattutto vedere i ragazzi della comunità di Don Resmini: mentre un paio di loro leggevano, gli altri li filmavano con il telefonino. In altri casi non sarebbe successo, ma era come se si fossero creati due mondi. Fuori il caos del venerdì sera, sotto il tendone una grande calma».