Papa Francesco: «La convivenza tra ricchezza e miseria è uno scandalo»

«È bella l’Africa!». Con questa esclamazione, a braccio come gran parte dell’udienza di oggi, il Papa ha ripercorso con i fedeli le tappe del suo viaggio in Africa, l’undicesimo del pontificato. «La convivenza tra ricchezza e miseria è uno scandalo, una vergogna dell’umanità», ha ammonito citando la città di Nairobi e la tappa in Kenya. In Uganda, l’omaggio ai martiri di Garissa e l’incontro con il mondo della carità, come quello impegnato nella lotta e nella prevenzione dell’Aids. «Siate saldi nella fede, non abbiate paura». È partito dal motto della sua visita in Kenya, Papa Francesco, per ricordare che in Africa è «una parola che viene vissuta ogni giorno da tante persone umili e semplici, con nobile dignità; una parola testimoniata in modo tragico ed eroico dai giovani dell’Università di Garissa, uccisi il 2 aprile scorso perché cristiani». «Il loro sangue è seme di pace e di fraternità per il Kenya, per l’Africa e per il mondo intero», ha detto nella catechesi dell’udienza di oggi, sottolineando che «il Kenya è un Paese che rappresenta bene la sfida globale della nostra epoca: tutelare il creato riformando il modello di sviluppo perché sia equo, inclusivo e sostenibile».

Infine, la tappa nella Repubblica Centrafricana, che è stata la terza ma in realtà «la prima nella mia intenzione», ha rivelato il Papa: per questo «ho voluto aprire proprio lì, a Bangui, con una settimana di anticipo, la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia».

Alla fine dell’udienza una lunga parentesi a braccio per elogiare i missionari e le missionarie, che danno «tutta la vita per la vita degli altri», e per lanciare un appello ai giovani, da un continente dove più della metà della popolazione è minorenne: «Pensate a cosa fare della vostra vita», ma «per favore» non escludete la vocazione missionaria: «Mai fare proselitismo -, però. – Passiamo all’altra riva», il congedo dai fedeli in piazza san Pietro sulla scorta del motto del viaggio in Africa.
«Vivere questo tempo straordinario di preparazione alla nascita di Gesù, Volto del Padre misericordioso, nel contesto straordinario del Giubileo, con spirito di carità, maggiore attenzione a chi è nel bisogno, e con momenti di preghiera personale e comunitaria». È l’augurio del Papa per il tempo liturgico appena iniziato. Lo ha rivolto ai pellegrini di lingua italiana, salutati come di consueto al termine dell’udienza del mercoledì in piazza san Pietro.