Proposta choc in Olanda: ai settantenni gratis la kill pill per l’eutanasia

Agli olandesi sarà sufficiente “essere anziani” per farla finita: basterà solo aver compiuto i 70 anni per aver diritto all’eutanasia! Come? Richiedendo al servizio sanitario pubblico la “kill pill” (“la pillola che uccide”), distribuita dalle farmacie, per essere poi assunta nel proprio domicilio. Lo prevede una proposta di legge promossa dalla nota associazione pro-eutanasia Nvve (Nederlandse vereniging voor vrijwillige euthanasie), in via di approvazione.
In Olanda ci riprovano. Per la seconda volta, dagli anni ’90. E questa volta, se ci riescono… sarà sufficiente “essere anziani” per farla finita: basterà solo aver compiuto i 70 anni per aver diritto all’eutanasia! Come? Richiedendo al servizio sanitario pubblico la “kill pill” (“la pillola che uccide”), distribuita dalle farmacie, per essere poi assunta nel proprio domicilio. Se approvata, infatti, la recente proposta di legge promossa dalla nota associazione pro-eutanasia Nvve (Nederlandse vereniging voor vrijwillige euthanasie) garantirebbe questa possibilità ai cittadini olandesi (e solo a loro, vista la gratuità del prodotto letale) almeno settantenni, senza altra condizione che la volontà esplicita del soggetto che ne fa richiesta.
Non è necessario che siano malati terminali, né che abbiano una grave patologia, né che sperimentino pesanti aggravi psicologici. Nulla, basta solo che vogliano deliberatamente porre termine alla loro esistenza.
C’era da aspettarselo. In fondo è la logica (quanto aberrante) conclusione di un percorso “scivoloso”, iniziato con la prima versione (2002) della legge olandese sull’eutanasia – che almeno, però, prevedeva dei precisi paletti restrittivi -, per arrivare, tappa dopo tappa, a questa formulazione eutanasica omnicomprensiva e “easy” (con l’unico requisito dei 70 anni).
Per comprendere la portata del problema basta un dato: l’anno scorso in Olanda la “buona morte” è stata somministrata ufficialmente a 5.306 persone (ma pare che le vittime siano in realtà almeno 6mila), con un aumento del 182% rispetto a quando la legge è stata approvata nel 2002.
Del resto, l’opera culturale e politica della Nvve in Olanda non è certo una novità. L’associazione, fondata nel 1973, con sede in Amsterdam, conta attualmente 161mila iscritti e si dimostra sempre più attiva nel diffondere e promuovere la liberalizzazione dell’eutanasia come esclusiva scelta di autodeterminazione dell’individuo.
“Noi vediamo che la società vuole una pillola del genere”, ha spiegato Robert Schurink, direttore della Nvve, riferendosi alla “kill pill”. “Soprattutto la generazione del baby boom, che non ha paura di dire esplicitamente ciò che desidera. Vogliono avere il controllo sulla fine delle loro vite”. Già! E loro li aiutano così. La Nvve, infatti, ha annunciato che nelle prossime settimane discuterà una sperimentazione con l’associazione dei medici olandesi e con i ministri di Giustizia e Salute. Secondo Schurink, questa servirà per assicurare che “la pillola non venga usata per il suicidio, l’abuso o l’omicidio”. Come se, in concreto, l’eutanasia non ne costituisse chiaramente una modalità. Ma l’importante, evidentemente, è non pronunciare parole fastidiose ed imbarazzanti. Meglio limitarsi a parlare di “buona morte”, dunque, indossando la falsa maschera dei paladini del progresso culturale e sociale.
Ma che società “progredita” è quella che decide di facilitare alle persone il “darsi la morte”, solo perché si sono compiuti i 70 anni? E quale sarà il prossimo traguardo di questi “tifosi” dell’eutanasia?