Il terrorismo entra nelle letterine dei bambini a Santa Lucia: “Il regalo più bello per me è la pace”

“Cara Santa Lucia, non preoccuparti se quest’anno non puoi portarmi molti giocattoli: so che in molte parti del mondo c’è la guerra, e ci sono altri bambini che ne hanno più bisogno”. “Il regalo più bello per me è la pace. E vorrei smettere di avere paura. Tu per favore puoi aiutarmi?”. Nelle letterine che i bambini scrivono alla loro santa preferita non ci sono soltanto richieste dei doni all’ultima moda: dai personaggi di Star Wars, all’intramontabile Cicciobello. I tempi che viviamo non sono sereni e i bambini lo sentono. “Vorrei tanto che il papà trovasse un nuovo lavoro”. “Ti chiedo per favore che il nonno guarisca”. E poi, le richieste dei più grandi: “Quando si cresce si comprende che sono diverse le cose che contano, i sentimenti, le persone che hai vicino”.
Santa Lucia, via delle stelle, Paradiso: le variazioni sono molte e fantasiose, ma l’indirizzo, in sostanza, è sempre lo stesso, per tutti. Tanto che molti bambini scelgono di mandare le loro letterine dritte in cielo, attaccate a un palloncino, così magari arriva prima. Le avrete viste partire, nel weekend dell’Immacolata, dalla parrocchia del Villaggio degli Sposi, per esempio, da Clusone, da Piario. Molti, però continuano a preferire il metodo tradizionale.
La chiesina detta “dello Spasimo” di via XX Settembre, infatti, resta il posto dove si va a trovare Santa Lucia, per parlarle, per vederla per un momento. Fuori si formano lunghe code, e all’interno i sacchi di pieni di messaggi e di giocattoli devono essere svuotati più volte nel corso della giornata. Alla fine saranno oltre diecimila, come accade ogni anno. All’interno, da qualche anno, ad accogliere bambini e famiglie ci sono gli animatori dell’Upee (Ufficio pastorale dell’età evolutiva) affiancati dai ragazzi di alcuni oratori. La statua di Santa Lucia, che di solito sta sotto l’altare di destra, in posizione defilata, viene spostata al centro, perché genitori e bambini possano girarci intorno e vederla bene. Le letterine le vengono appoggiate accanto, per quelle più segrete ci sono anche delle scatole, così non si vede il contenuto. E dove abitualmente si trova la statua, vengono depositati in bell’ordine giocattoli per i bambini meno fortunati e alcuni oggetti che sono come dei “pegni” lasciati per dimostrare che davvero si meritano i regali. Ci sono i ciucci, i peluche che ormai non si possono più portare nel letto, le vecchie barbie con i capelli un po’ annodati. Santa Lucia è lì e guarda i progressi di ognuno, ne ascolta i segreti, e tutti sperano che pensando ai capricci, alle disobbedienze e ai guai combinati sia almeno un po’ comprensiva.
“Mamma, Santa Lucia guarda solo come mi comporto adesso prima che lei arrivi o come mi sono comportato tutto l’anno?”. “Tutto l’anno, tesoro, se no non vale”. “Guarda che hai promesso, se no poi la Santa torna a riprendersi quello che ti ha portato”.
E sì, ci sono tante lettere che contengono lunghi elenchi di giocattoli, che hanno convinto Santa Lucia a scrivere ai suoi piccoli fan lettere come quella che compare sul sito della parrocchia di Cologno al Serio, disperata perché “Se i regali che porto non sono esattamente identici a quelli che hanno visto alla tv i bambini si arrabbiano, mettono un muso lungo e non si divertono più”. Ma in realtà in molti tra un disegno e un complimento rivolto alla santa scrivono solo, timidamente “portami quello che vuoi tu” oppure “sarò contento di qualunque gioco mi porterai”, o perfino, con disarmante sincerità “ho così tanti giochi che non saprei cosa chiederti, forse è meglio che dai retta alla mamma e mi porti un paio di scarpe”.
C’è un posto dove le missive dei piccoli arrivano di sicuro, ancora prima che in cielo, e sono gli account social dei genitori orgogliosi, in bella vista su facebook e twitter, in particolare se hanno sfoggiato fantasia e un po’ di buoni sentimenti.
Alla fine ciò che conta è che la magia continui, con il valore di un momento di bellezza, di gioia, di gratitudine: “I genitori di un mio compagno gli hanno detto che Santa Lucia sono loro”. “Ah, davvero?” “Sì e mi dispiace molto per loro perché hanno perso quello che c’è di meglio al mondo. Adesso non sarà più così bello per loro questo momento” “Eh, già, hai proprio ragione” “Ma sai cosa? Io non ci credo. Santa Lucia esiste eccome, io lo so. Vero mamma?”.