Addio al regista Ettore Scola «padre nobile della commedia all’italiana»

«È sicuramente ‘Una giornata particolare’ per l’Italia, che dice addio, in questo gennaio già funestato da perdite artistiche immense per il mondo dell’arte, ad Ettore Scola, uno dei più grandi maestri del cinema italiano». Così cinematografo.it, portale della Fondazione Ente dello Spettacolo, ricorda il regista, scomparso ieri sera a 84 anni. «Ci lascia un altro padre nobile della commedia all’italiana», capace di ottenere importanti riconoscimenti in tutto il mondo, dagli otto David di Donatello (uno alla carriera) alle quattro nomination agli Oscar. «Ma la sua grandezza – continua il cinematografo.it – va sicuramente oltre i premi, che pure lo hanno riconosciuto anche in vita come un grandissimo pittore dell’Italia nel cinema». «Tanti sono stati infatti i suoi capolavori, a cominciare da quello che lo consacrò nell’Olimpo dei grandi, ‘C’eravamo tanto amati’ (1974), che ripercorre un trentennio di storia italiana attraverso le vicende di tre amici, gli indimenticabili Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefano Satta Flores. Anche Marcello Mastroianni e Federico Fellini parteciparono alla celebre pellicola, che il regista volle dedicare a Vittorio De Sica». Poi gli anni Settanta, «periodo d’oro del grande regista, che riuscì ad inanellare una serie di opere cinematografiche destinate a diventare capisaldi del nostro cinema nel mondo». «Ma anche negli anni Ottanta e Novanta la creatività di Scola seppe partorire opere indiscusse». Del regista cinematografo.it ricorda anche l’«indimenticata passione, il disegno». «Scola – conclude – iniziò la sua carriera come fumettista: appena quindicenne, disegnava vignette per le riviste umoristiche ‘Marc’Aurelio’ e ‘Il travaso delle idee’».

Foto Apf/Sir
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