Nonspezziamoilfilo: la mostra dei giovani di Nembro corre dalla Shoah alla Siria

La Giornata della Memoria a Nembro è un’occasione offerta ai ragazzi per diventare cittadini attivi, al lavoro insieme in un’iniziativa che vede collaborare oratorio, biblioteca e Comune, un gruppo di teenager e alcuni adulti che li sostengono. «Un esperimento culturale interessante – sottolinea il direttore dell’oratorio di Nembro, don Matteo Cella – perché permette di unire esperti, istituzioni e volontariato in modo inedito facendo leva sulla sensibilità dimostrata da alcuni 14-15enni».
Tutto è incominciato l’anno scorso quando un gruppo affiatato di ragazzi di terza media, stimolati dall’insegnante di lettere, hanno incominciato ad approfondire tematiche inizialmente trattate a scuola, nel segno dell’impegno civile: dalla Shoah al genocidio armeno. «Ne sono nate belle iniziative – sottolinea don Matteo -, con alcune giornate di approfondimento trascorse al campo di concentramento di Fossoli, al Museo del deportato di Carpi. Abbiamo anche incontrato la storia dei bambini di Villa Emma a Nonantola, che ha lasciato un segno profondo». Così dal desiderio di continuare questo percorso è nato il gruppo di giovani cittadini attivi “Nonspezziamoilfilo – NSF”, che si è via via allargato ad altri studenti dei primi anni delle scuole superiori. In tutto sono una ventina e hanno incominciato a incontrarsi da ottobre: «Poi – spiega don Matteo – è nata l’idea di un progetto legato alla Giornata della memoria, da realizzare con l’aiuto dell’insegnante che continua a seguirli e di un altro docente di arte che li sta aiutando con l’allestimento. I ragazzi stanno raccogliendo storie e fotografie, da un lato per raccontare tragedie che non vanno dimenticate, dall’altro per far emergere storie di solidarietà». La mostra si intitola «Restiamo umani. Schegge di bene nella tempesta del male» ed è dedicata in particolare ad alcune figure di “Giusti”, che seppero opporsi ai crimini e alla totale violazione dei diritti umani perpetrati dai nazifascisti contro la popolazione ebraica nella Shoah, ma anche ad altri esempi di resistenza civile e di impegno personale contro la «banalità del male» nel corso di altri terribili avvenimenti, quali il genocidio degli Armeni, le purghe staliniane in Ucraina, gli scontri etnici nell’ex Jugoslavia e in Rwanda, fino ai recenti fatti di Siria. Costruisce così un filo che attraversa la storia dalla Seconda guerra mondiale fino ad oggi. La mostra sarà visitabile tra il 23 e il 30 gennaio, presso la Sala Rovere della Biblioteca di Nembro (Bg). Il 28 gennaio alle 20,30 è in programma una visita guidata su prenotazione (contattare la biblioteca).
Dall’incontro con gli studenti dell’Isiss di Gazzaniga (che alcuni ragazzi del gruppo Nsf di Nembro frequentano) è nata poi l’idea di ospitare anche un altro progetto realizzato da giovani:«Un insegnante di religione dell’Isiss di Gazzaniga ha scritto una sceneggiatura a partire dalla storia del pugile Leone Efrati. È uno spettacolo molto intenso e siamo contenti di ospitarne il debutto nel nostro teatro». Ci sarà quindi il 27 gennaio (a partire dalle 20,30) una serata di approfondimento al Teatro San Filippo Neri di Nembro, nel corso della quale sarà messo in scena lo spettacolo “Ballata unica per un campione. La vera storia di Leone Efrati, il pugile che sfidò le SS”, allestito dagli studenti della 3LA e della 5LB dell’ISISS di Gazzaniga (BG), sotto la guida della professoressa Elisabetta Cosseddu (autrice, appunto, del testo) e del regista Umberto Zanoletti (Teatro Minimo). Nella stessa serata sarà presentata l’attività del gruppo “Nonspezziamoilfilo” e proposta una riflessione sull’importanza della memoria. Un modo per ricordare il passato ma anche di costruire sensibilità nel presente.
Gli eventi si inseriscono anche nella programmazione del Teatro San Filippo Neri http://www.teatrosanfilipponeri.it/?p=711 e della Settimana di San Giovanni Bosco dell’Oratorio http://www.oratorionembro.org/?p=1080 oltre che nelle attività della Biblioteca di Nembro.