Francesco Profumo al liceo Sarpi: mettiamo gli studenti al centro della scuola

Il centro della scuola devono essere gli studenti, il professor Francesco Profumo, ex Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca ed ex rettore del Politecnico di Torino, ha pochi dubbi a riguardo.

Il professore ha incontrato questa mattina al Liceo classico Sarpi la Consulta studentesca bergamasca, proponendo una lezione dal tema “Il rapporto fra nuove tecnologie e la scuola”. Ai nostri istituti servono nuove modalità di insegnamento con cui ripensare i ruoli solitamente coperti da studenti e insegnanti, con una formazione che sia più attenta al futuro dei ragazzi e a un loro prossimo contatto con il mondo del lavoro.

Gli aspetti su cui ripensare la scuola in funzione dei suoi studenti, secondo il professore, sono cinque; innanzi tutto è fondamentale il concetto di “lifelong learning”, per capire che l’educazione dura per tutto l’arco della vita, inizia ancor prima della scuola e si prolunga fin dopo il pensionamento, un insegnamento oltre la scuola che non si fossilizzi sui banchi, è necessaria una contaminazione tra conoscenze ottenute per formazione scolastica e di esperienza diretta. Per fare questo serve un apprendimento informale, imparare stando fuori da un’aula ha un valore importante ed entrare in contatto con gli interessi e le passioni dei ragazzi è fondamentale.

Il terzo aspetto riguarda le differenze cognitive degli studenti, ciascuno ha la propria dinamica ed essa va rispettata, non separando le persone ma adeguando i processi formativi. Da non sottovalutare è il tema della separazione delle discipline, argomento ormai superato nei paesi anglosassoni e da noi ancora fortemente radicato. Questo tipo di approccio impedisce di cogliere la complessità degli eventi e delle conoscente e rende la scuola italiana antistorica. Parole chiave dovrebbero essere interdisciplinarietà, abbattimento di barriere tra i saperi e creatività. Bisogna stimolare gli studenti ad assumere un ruolo attivo e gli insegnanti saranno dei veri e propri “direttori d’orchestra”, affiancando nuove metodologie alla didattica frontale. Non abbiamo più limiti spazio-temporali, con le nuove tecnologie possiamo essere ovunque in qualunque momento, dobbiamo pensare ad un ambiente di apprendimento costituito non più da aule e corridoi ma da spazi più aperti, da affiancare ad attività per gruppi ridotti.

Secondo il ministro, le nuove tecnologie sono l’elemento centrale della materializzazione della scuola, che va dal registro elettronico agli e-book, ma restano comunque solo un mezzo mentre il tema fondamentale è un tema di cultura, una cultura diversa rispetto al passato, in cui la scuola diventa l’elemento su cui basare la modernizzazione del paese.