Una croce al giorno per tutta la Quaresima. E la mostra di Camilla Marinoni diventa social

Quattro mostre, quattro diverse interpretazioni del rapporto tra arte e fede, quattro fili intessuti di pensieri, immagini e riflessioni che possono accompagnare, in modi diversi il tempo della Quaresima. Questo è il nostro dossier di questa settimana.

Via Arena 5. Ci sono insolite presenze nella vetrina che si affaccia sulla strada. Le quaranta croci dell’artista bergamasca Camilla Marinoni che si dispiegano come vele, si ripiegano su se stesse come sudari, si allargano come raggi di luce ad accarezzare il mondo, sono irte di chiodi, morbide di fili, insolite, spiazzanti. Colorate, a tinte forti. Forme che non lasciano indifferenti, mai.
Compaiono con discrezione, una alla volta, come ombre proiettate sul muro. Restano lì, per un giorno intero, a chiamare un’idea dal fondo dell’anima. Poi la rendono presente, concreta, come il legno che la circonda, segnato dal tempo, dall’uso, dai chiodi.
Una croce per ogni giorno della Quaresima. Ognuna accompagnata da un pensiero, di quaranta persone diverse. Preti, poeti, scrittori, artisti, docenti universitari, teologi, studiosi di sacre scritture, ma anche persone comuni. Un pensiero che si può catturare leggendo un codice QR. Sono “Incroci di terra e di cielo” una mostra-performance.
“E’ dal 2003 che lavoro sul tema della croce – racconta Camilla Marinoni – ma finora ho realizzato sculture piccole, adatte ad essere portate come gioielli. Mi piaceva l’idea di ingrandirle e di plasmarle con l’argilla, uno dei materiali che preferisco. Ho incominciato a lavorarci, le ho cotte e poi le ho lasciate lì un po’. Solo alla fine le ho colorate. E’ stato interessante anche come processo di conoscenza di me stessa, delle mie possibilità e dei miei limiti”.
La mostra ha anche un interessante risvolto social: ogni giorno la croce si mostra anche sulla pagina Facebook, accompagnata dal testo, e lì si conquista una circolazione autonoma, arricchita da commenti, like e condivisioni.
Sia le immagini sia le croci si concentrano in modo particolare sulla resurrezione: “E’ questo l’aspetto che mi interessava di più – prosegue l’artista -. C’è chi vede il crocifisso come simbolo di dolore, di sofferenza. Per me è più importante che concentri il nostro sguardo su ciò che viene dopo, ciò che è al di là. Ed è quello che ho voluto esprimere con le mie sculture. Anche per questo le ho dipinte con colori vivaci”. I pensieri legati alle croci – tutti diversi, per stile e contenuto, espressioni di tante sensibilità differenti – saranno raccolti in un libro-catalogo, insieme alle immagini delle sculture, ancora in via di realizzazione. In progress, come la mostra, curata da Damiano Fustinoni e Marco Ronzoni di Sotto Altra Quota. L’esposizione nello spazio di Via Arena 5 continuerà ad arricchirsi di una croce al giorno fino alla domenica delle Palme. Da lì, per due settimane, le opere resteranno esposte tutte insieme.

Si può seguire la mostra su Facebook alla pagina Incroci di terra e cielo. Oppure sul sito www.sottoaltraquota.it .